Buzzi – Nel 1H25 ricavi a 2,2 mld (+6,5%) e utile netto di 390 mln (-7,6%)

Nel primo semestre 2025 il Buzzi ha consuntivato volumi di cemento in forte crescita (+23,7%), grazie al contributo netto positivo delle variazioni di perimetro. Favorevole sviluppo nel settore del calcestruzzo (+3,7%).

Debole l’evoluzione delle consegne in Stati Uniti, più che compensata dal recupero della
domanda in Europa Centrale ed Orientale.

Il fatturato consolidato è stato pari a 2.187,4 milioni, in crescita del 6,5%, stabile a parità di perimetro e tassi di cambio (+0,9%).

Il margine operativo lordo consolidato è stato pari a 526,0 milioni, in diminuzione del 4,8%
rispetto ai 552,7 milioni dell’anno precedente.

Dopo ammortamenti per 160,1 milioni (127,3 milioni nel 2024), il risultato operativo è stato pari a 365,9 milioni, in diminuzione rispetto ai 425,4 milioni del 2024.

Dopo imposte sul reddito per 156,3 milioni (113,5 milioni 2024) il conto economico ha chiuso con un utile netto di 389,8 milioni, in calo del 7,6% rispetto a 421,9 milioni del primo semestre 2024.

A fine periodo la posizione finanziaria netta attiva consolidata ammonta a 691,2 milioni (erano 755,2 milioni a fine 2024). Nel semestre in esame il gruppo ha pagato dividendi agli azionisti della società per 123,7 milioni e sostenuto spese in conto capitale per complessivi 377,9 milioni, di cui 158,5 milioni riferiti ad investimenti in partecipazioni, che comprendono l’acquisto della residua quota di minoranza in Nacional Cimentos Paraíba in Brasile, l’acquisizione della partecipazione di controllo in Gulf Cement Company negli Emirati Arabi, oltre alla quota del 25% in Alpacem Zement Austria.

L’acquisto delle minoranze in Brasile era già compreso nella posizione finanziaria netta di fine 2024 e l’investimento in Austria rientra nel più ampio accordo di partnership strategica in Alpe-Adria, che ha contestualmente previsto la cessione da parte di Buzzi dello stabilimento di Fanna (PN) ad Alpacem Cementi Italia. Gli investimenti volti al miglioramento delle performance ambientali e alla decarbonizzazione dei processi produttivi, fra i quali rientrano gli interventi per incrementare la produzione di cementi a minor contenuto di clinker, il maggior utilizzo di combustibili alternativi e la produzione in-house di energia elettrica rinnovabile, sono stati pari a circa 42,7 milioni.

Il management prevede di conseguire per l’intero esercizio 2025 un margine operativo lordo ricorrente compreso tra 1.100 – 1.200 milioni.