Le borse europee proseguono sopra la parità in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 40.883 punti, bene come il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il CAC 40 di Parigi (+0,2%), il Dax di Francoforte (+0,2%); meglio l’Ibex35 di Madrid (+0,8%).
Gli investitori restano intenti a valutare le ultime minacce sui dazi, con Trump pronto alzare la tariffa al 35% contro l’UE se Bruxelles non investirà 600 miliardi negli Stati Uniti e comprerà 750 miliardi di Gnl in tre anni.
Inoltre, il presidente USA ha dichiarato che le imposte previste sui prodotti farmaceutici importati nel Paese potrebbero arrivare fino al 250%.
Nel frattempo, la presidente svizzera Karin Keller-Sutter è arrivata a Washington con l’obiettivo di raggiungere un accordo per abbassare la tariffa, pari al 39%, annunciata la scorsa settimana.
Dall’agenda macro, a giugno, le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono aumentate, meno delle attese (+0,4%), a +0,3% su base mensile, rispetto al -0,3% di maggio (rivisto da -0,7%). Su base annua, il dato ha accelerato, più del consensus (+2,6%), a +3,1% dal +1,9% del mese precedente (rivisto da +1,8%).
Nello stesso mese, la produzione industriale italiana è migliorata, oltre le attese (-0,1%), a +0,2% su base mensile dal -0,8% di maggio (rivisto da -0,7%). La variazione rispetto all’anno precedente è stata del -0,9%, a fronte del -1,0% del mese precedente (rivisto da -0,9%).
Attese, nel pomeriggio, dagli USA, le richieste mutui MBA.
Sul forex, l’euro/dollaro resta a 1,158 mentre il cambio dollaro/yen sale a 147,8. Tra le materie prime, il petrolio accelera con il Brent (+1,3%) a 68,5 dollari e il Wti (+1,4%) a 66,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 83 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,47%.
Tornando a Piazza Affari, continuano a guidare i bancari in scia a una serie di trimestrali, con MPS (+3,4%), Mediobanca (+2,7%) e Banco BPM (+2%) mentre scivola in fondo Ferrari (-1,5%), preceduta Diasorin (-1,2%) e Moncler (-1%).