Le borse europee chiudono perlopiù ben intonate, mentre Wall Street viaggia debole dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,9% a 41.393 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (+1,1%), il CAC 40 di Parigi (+1,0%) e l’Ibex35 di Madrid (+1,0%); sottotono invece il Ftse 100 di Londra (-0,7%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,4%, mentre S&P 500 e Dow Jones cedono rispettivamente lo 0,1% e lo 0,7%.
Il clima beneficia della conferma, da parte del Cremlino, che Putin e Trump si incontreranno per un vertice nei prossimi giorni, alimentando le speranze di una tregua nella guerra tra Russia e Ucraina.
Ad alimentare la fiducia contribuiscono inoltre le crescenti scommesse su un taglio ai tassi statunitensi dopo che alcuni funzionari hanno espresso preoccupazione per il mercato del lavoro americano, con dichiarazioni che lasciano intravedere un potenziale allentamento a settembre.
Occhi anche sul fronte commerciale con l’entrata in vigore, oggi 7 agosto, dei dazi imposti da Trump verso decine di paesi mentre la Commissione europea si attende che “in tempi brevi” gli Stati Uniti adotteranno altri ordini esecutivi per ricondurre al tetto del 15% le tariffe sulle importazioni anche per auto, componentistica, farmaceutica, chip e semiconduttori.
Dall’agenda macro, a giugno, la bilancia commerciale francese ha registrato un deficit di 7,6 miliardi, in linea a maggio (rivisto da -7,8), a fronte dei -7,5 miliardi stimati.
Sempre a giugno, in Germania, la produzione industriale è calata dell’1,9% su base mensile, più del -0,4% stimato e del -0,1% di maggio (rivisto da +1,2%). Anno su anno è scesa del 3,5%, a fronte del -0,6% previsto e della precedente parità (rivista da +1,2%).
Oltreoceano, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono aumentate, oltre le attese (221mila), a 226mila dalle precedenti 219mila (riviste da 218mila).
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,164, mentre il cambio dollaro/yen oscilla a 147,4. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,5%) a 66,6 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 64,0 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 82 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,46%.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta Interpump (+8,2%) all’indomani dei conti, seguono Buzzi (+5,2%), Prysmian (+4,7%) e Stellantis (+3,5%); in fondo Leonardo (-6,1%), preceduta da Tenaris (-1,1%), A2A (-1,0%) e Italgas (-0,9%).