Le borse europee chiudono perlopiù positive, mentre Wall Street procede in rialzo dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,85% a 41.935 punti, in rialzo come CAC 40 di Parigi (+0,7%) e Ftse 100 di Londra (+0,2%). Poco mosso l’Ibex35 di Madrid (+0,04%), mentre chiude in ribasso il Dax di Francoforte (-0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq e il Dow Jones guadagnano l’1,0%, lo S&P 500 lo 0,8%.
Focus principale sull’inflazione americana: a luglio l’indice dei prezzi al consumo ha rallentato, come da attese, a +0,2% su base mensile dal +0,3% del mese precedente. Anno su anno, l’inflazione è risultata stabile al 2,7%, a fronte del +2,8% del consensus.
Il core rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, si è attestato allo 0,3% su base mensile, in linea alle attese, dopo il +0,2% rilevato precedentemente. A livello tendenziale, il dato è salito del 3,1%, a fronte del +3% previsto e del +2,9% di giugno.
L’attenzione è poi sempre rivolta ai potenziali effetti delle politiche di Trump, che ha intanto firmato un ordine esecutivo che estende per 90 giorni, fino a novembre, la tregua sui dazi con la Cina, esortando però quest’ultima ad aumentare in modo significativo le importazioni di soia dagli Stati Uniti.
Dall’agenda macro europea, ad agosto, l’indice Zew relativo alle aspettative di crescita economica dell’Eurozona si è attestato a 25,1 punti, inferiore ai 28,1 stimati e ai 36,1 punti di luglio.
Nello stesso mese, l’omologo dato sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi è calato, più delle attese (39,5 punti), a 34,7 punti dai 52,7 punti registrati a luglio.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,169 mentre il cambio dollaro/yen scende a 147,6. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-0,75%) a 66,1 dollari al barile e il Wti (-1,1%) a 63,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta stabile a 82 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,56%.
Tornando a Piazza Affari, guida STM (+4,2%), seguita da Stellantis (+3,2%), Pop. Sondrio (+2,5%), Buzzi (+2,4%). Chiudono in coda Campari (-1,0%), Recordati (-0,7%), Amplifon (-0,7%), Generali (-0,5%).