Le borse europee proseguono toniche nel pomeriggio in linea all’andamento di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,7% a 42.245 punti, bene come l’Ibex35 di Madrid (+0,9%), il CAC 40 di Parigi (+0,8%), il Dax di Francoforte (+0,8%); più cauto il Ftse 100 di Londra (+0,1%). Oltreoceano, il Dow Jones sale dello 0,8%, il Nasdaq e l’S&P500 entrambi dello 0,3%.
I mercati restano fiduciosi che la Federal Reserve taglierà i tassi il mese prossimo dopo che i dati sull’inflazione USA diffusi ieri hanno attenuato i timori di eccessive pressioni sui prezzi causate dai dazi.
Un’aspettativa rafforzata anche dalle dichiarazioni del Segretario al Tesoro Scott Bessent, secondo il quale si potrebbe “procedere con una serie di tagli ai tassi, a partire da uno da 50 punti base a settembre”.
Bessent ha ribadito la propria opinione che, se i funzionari fossero stati a conoscenza dei dati rivisti sul mercato del lavoro pubblicati due giorni dopo l’ultima riunione, avrebbero già potuto tagliare i tassi. Ciò sarebbe stato possibile anche nel meeting di giugno, ha aggiunto.
Restano monitorate anche le questioni geopolitiche mentre è in corso un vertice online fra Trump, il presidente ucraino Zelensky e i leader europei, secondo quanto riferito dalla presidenza francese.
Sul fronte macro, nella settimana all’8 agosto, l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha accelerato a +10,9% dal +3,1% della settimana precedente.
I prezzi al consumo finali tedeschi di luglio hanno confermato i preliminari con un +0,3% su base mensile e un +2% anno su anno.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,171 mentre il cambio dollaro/yen scende a 147,2. Tra le materie prime, il petrolio resta in calo con il Brent (-0,4%) a 65,9 dollari e il Wti (-0,6%) a 62,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 80 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,49%.
Tornando a Piazza Affari, rimane in vetta Popolare di Sondrio (+2,9%), con Leonardo (+2,4%) e Bper (+2,3%) mentre scivola in fondo Amplifon (-0,7%), preceduta da Saipem (-0,6%) e Telecom Italia (-0,5%).