Wall Street soffre in scia ai dati sull’inflazione

Wall Street chiude la seduta di giovedì senza una direzione precisa in scia ai dati deludenti sull’inflazione e sostenuta dalle big tech che grazie alla loro capitalizzazione riescono a bilanciare le perdite.

Così l’S&P 500 chiude a +0,03%, il Nasdaq a -0,01% e il Dow Jones a -0,02%.

Soffre di più il Russel 2000 a -1,24%.

Sette titoli su dieci dell’S&P500 hanno chiuso in rosso ieri, ma sono bastate le performance di alcune big a salvare l’indice con un frazionale rialzo.

A pesare è stato in particolare il report sull’inflazione che ha evidenziato un rialzo rispetto all’anno prima del 3,3%.

Un dato ampiamente al di sopra di quanto atteso dagli analisti (+2,5%) e che preoccupa soprattutto per l’accelerazione improvvisa e per gli impatti sulle decisioni della Fed, che a settembre dovrà decidere se tagliare o meno i tassi di interesse.

Dubbi che pesano soprattutto sulle società a minor capitalizzazione, che spesso devono affidarsi ai prestiti delle banche per continuare a crescere, non avendo ampia disponibilità di liquidità.

Ieri sono arrivati anche i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione che invece hanno evidenziato un calo delle richieste, segno che il mercato del lavoro continua a mostrarsi resiliente.

Tornando all’azionario Tapestry, multinazionale del lusso, è crollata (-15,7%) in scia ai dati della trimestrale. Il gruppo ha evidenziato le criticità dovute alla politica commerciale della Casa Bianca e ha tagliato le previsioni a fine anno.

Deere, produttore di macchinari agricoli, ha chiuso in rosso a -6,8% nonostante risultati superiori alle attese. A pesare sul titolo anche in questo caso è stato il taglio delle previsioni a fine anno.

Sul fronte delle vincitrici, che hanno aiutato a mitigare le perdite, troviamo le Big Tech. Amazon ha chiuso a +2,9% il giorno dopo l’annuncio dell’ingresso nel mercato delle consegne dei prodotti alimentari freschi.

In spolvero anche Fossil Group, leader nel settore degli orologi e accessori, balzata del 29,8% dopo aver pubblicato un trimestrale superiore alle attese e aver ridotto le previsioni di calo degli utili a fine anno.

Passando alle materie prime rimbalza il Brent a +1,84% a 66,84 dollari al barile. Forte rialzo anche per il Wti a +2,06% a 63,94 dollari al barile.

Di nuovo in calo l’oro a -0,8% a 3.381,1 dollari l’oncia. In rosso anche l’argento a -1,49% a 38,03 dollari l’oncia.

Infine sul forex l’euro/dollaro scende a 1,1665 e il dollaro/yen sale a 147,12.