Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale guidata da Giuseppina Di Foggia, nel mese di luglio il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 30 miliardi di kWh, in calo del 3,5% rispetto a luglio 2024.
La variazione negativa, che si confronta con il dato record di 31 TWh di luglio dello scorso anno (+4,6%), è stata raggiunta con lo stesso numero di giorni lavorativi (23) e una temperatura media mensile leggermente inferiore rispetto a luglio 2024 (-0,4°C).
Il picco massimo di domanda, pari a circa 56,2 GW, è stato registrato nella giornata di martedì 1° luglio tra le 14 e le 15.
Il dato della domanda elettrica corretto dal solo effetto temperatura, porta la variazione a -2% rispetto a luglio 2024.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di luglio è risultata ovunque negativa: -3,7% al Nord e al Centro, -2,9% al Sud e nelle Isole.
Nei primi sette mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è sostanzialmente stazionario (-0,3%) rispetto al corrispondente periodo del 2024 (-0,6% il valore rettificato).
L’indice IMCEI (Indice Mensile dei Consumi Elettrici Industriali) elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, ha fatto registrare una flessione del 2,1% rispetto a luglio 2024. Con dati corretti per l’effetto calendario, la variazione non cambia.
In particolare, positivi i comparti di ceramiche e vetrarie, siderurgia, cemento calce e gesso e meccanica. In flessione, chimica, cartaria, metalli non ferrosi e alimentari; stazionari i mezzi di trasporto.
In termini congiunturali, la variazione della richiesta elettrica destagionalizzata e corretta dagli effetti di calendario e temperatura è negativa (-4,8%) rispetto a giugno 2025. In diminuzione anche la variazione congiunturale dell’indice IMCEI (-1,2%).
L’indice IMSER (Indice Mensile dei Servizi), che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, UNARETI, A-Reti, Edyna e Deval) e che viene presentato in differita di due mesi rispetto ai dati dei consumi elettrici e industriali, ha fatto registrare, nel mese di maggio 2025, una variazione negativa del 2,9% rispetto a maggio 2024.