Wall Street arretra nella prima seduta della settimana appesantita dal settore salute

Wall Street chiude la seduta di lunedì in calo trascinata dal settore salute e perde parte dei guadagni messi a segno venerdì, dopo che Jerome Powell aveva riacceso la speranza per un taglio dei tassi a settembre.

Così l’S&P 500 termina a -0,43%, il Nasdaq a -0,22% e il Dow Jones a -0,77%.

Male anche il Russel 2000 a -0,96%.

Le società a minor capitalizzazione sono quelle che più di tutte hanno beneficiato venerdì degli indizi lasciati dal capo della Fed durante la sua ultima conferenza stampa a Jackson Hole.

Parole che avevano acceso le speranze tra gli operatori che hanno interpretato le parole di Jerome Powell come una conferma a un taglio dei tassi di interesse nel meeting di settembre.

La convinzione che ormai la Fed si sia decisa a tagliare i tassi di interesse è ancora alta anche se il peso dell’inflazione continua a farsi sentire e gli analisti stanno ancora studiando il reale impatto della politica commerciale di Donald Trump, soprattutto sulla fiducia e la capacità di spesa delle famiglie americane.

Tornando all’azionario il settore più colpito nella seduta di ieri è stato l’heathcare. Pfizer è crollata del 2,9% e Ely Lilly del 2,3%.

Crolla Keuring Dr Pepper, leader nelle bevande analcoliche, dopo l’annuncio dell’operazione di acquisizione del produttore olandese di caffe Jde Peet’s per 18 miliardi di dollari. Una notizia che preoccupa gli analisti per il forte aumento del debito che porterà questa operazione e che ha portato il titolo a chiudere a -11,5%.

Notizie poco incoraggianti anche per il settore trasporti dopo che Warren Buffet ha informato Csx di non voler comprare la compagnia ferroviaria. Csx è così crollata del 5,1% e ha trascinato tutto il settore con Union Pacific a -2% e Norfolk Southern a -2,5%.

A bilanciare le perdite ci ha pensato ancora una volta il settore tech a maggior capitalizzazione con Alphabet in rialzo dell’1,2% e Nvidia dell’1%.

Passando alle materie prime seduta positiva per il Brent a +1,41% a 68,22 dollari al barile. Bene anche il Wti a +1,51% a 64,71 dollari al barile.

Altro calo per l’oro a -0,45% a 3.399,75 dollari l’oncia. Più marcato il rosso dell’argento a -1,22% a 38,403 dollari l’oncia.

Infine sul forex l’euro/dollaro scende a 1,1622 e il dollaro/yen sale a 147,78.