Seduta incerta per le principali borse asiatiche senza la guida di Wall Street chiusa ieri per la Giornata dei Lavoratori.
Hong Kong cede lo 0,4%, seguita da Shanghai a -0,6% e Shenzhen a -2,2%. Resiste invece il Giappone con il Nikkei a +0,2% e il Topix a +0,6%.
Gli investitori restano cauti tra questioni commerciali e l’attesa per gli importanti appuntamenti delle prossime settimane.
Trump ha dichiarato che l’India si è offerta di azzerare le sue tariffe sui prodotti statunitensi in seguito all’applicazione, la scorsa settimana, di dazi USA del 50% come punizione per gli acquisti di petrolio russo da parte di Nuova Delhi. Secondo il numero uno della Casa Bianca è comunque “troppo tardi”, in quanto l’India avrebbe dovuto prendere questa decisione molti anni fa.
Allo stesso tempo, cresce l’attesa per i dati sull’occupazione, sull’inflazione e la previsione della Fed sui tassi, tutti in calendario nelle prossime tre settimane. Il tutto mentre le tensioni sui dazi e i dubbi sull’indipendenza della banca centrale americana stanno appesantendo il sentiment di settembre, storicamente il mese più debole dell’anno per i mercati statunitensi.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,17 mentre il cambio dollaro/yen sale a 148,0. Tra le materie prime, petrolio positivo con il Brent (+0,4%) a 68,4 dollari e il Wti (+0,5%) a 64,9 dollari al barile.