Avvio sottotono per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,4% a 42.237 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,4%); resiste invece il CAC 40 di Parigi (flat).
Sguardo sulle parole della presidente della Bce, Christine Lagarde, secondo la quale l’Italia uscirà presto dalla procedura dell’Unione europea per deficit eccessivo.
Sale intanto l’attesa per i dati sull’occupazione, sull’inflazione e la previsione della Fed sui tassi, tutti in calendario nelle prossime tre settimane. Il tutto mentre le tensioni sui dazi e i dubbi sull’indipendenza della banca centrale americana stanno appesantendo il sentiment di settembre, storicamente il mese più debole dell’anno per i mercati statunitensi.
Nel frattempo, Trump ha dichiarato che l’India si è offerta di azzerare le sue tariffe sui prodotti statunitensi in seguito all’applicazione, la scorsa settimana, di dazi USA del 50% come punizione per gli acquisti di petrolio russo da parte di Nuova Delhi. Secondo il numero uno della Casa Bianca è comunque “troppo tardi”, in quanto l’India avrebbe dovuto prendere questa decisione molti anni fa.
Sul fronte macro, attesi stamane dall’Italia gli indici PPI di luglio, dall’Eurozona, gli indici CPI e, nel pomeriggio, dagli USA, l’indice PMI manifatturiero S&P Global finale e l’ISM manifatturiero, tutti di agosto.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,17 mentre il cambio dollaro/yen sale a 148,0. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 68,7 dollari e il Wti (+1%) a 65,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 90 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,68%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Buzzi (+1,8%), Ferrari (+1,7%) e Saipem (+1%); in fondo Leonardo (-1,9%), Popolare di Sondrio e MPS (entrambe a -1,6%) dopo che quest’ultima ha deliberato un aumento del corrispettivo dell’offerta pubblica di scambio su Mediobanca.