Wall Street recupera mercoledì con il rally di Alphabet e il calo dei treasury

Wall Street chiude la seduta di mercoledì in rialzo in scia al rally di Alphabet e al calo dei treasury.

Così l’S&P 500 archivia le contrattazioni a +0,51%, il Nasdaq a +1,02% e il Dow Jones a -0,05%.

Appena sotto la parità il Russel 2000 a -0,1%.

Il mercato obbligazionario si stabilizza dopo il picco di martedì che ha colpito molti dei titoli di stato mondiali in scia ai timori sulla capacità di alcuni paesi a ripagare il debito.

Dinamica che ha coinvolto anche gli Stati Uniti, dove l’incertezza causata dall’amministrazione Trump e dalla sua politica commerciale resta molto alta.

A peggiorare la situazione i continui attacchi del presidente americano alla Fed e al suo presidente Jerome Powell per un taglio dei tassi di interesse.

La banca centrale ha però ribadito più volte che deciderà cosa fare nella seduta di settembre basandosi unicamente sui dati macroeconomici, per bilanciare l’inflazione e la crescita economica ed evitare la stagflazione, situazione in cui i prezzi aumentano ma l’economia non cresce.

Tornando a Wall Street ancora una volta i protagonisti sono i titoli tech.

Alphabet chiude a +9,1% in una delle performance migliori di giornata. La parent company di Google ha dovuto affrontare l’anti trust in merito alla proprietà del browser Chrome con il giudice federale che ha ordinato la ristrutturazione del motore di ricerca.

La sentenza ha spinto anche Apple, che ha chiuso a +3,8%, dato che il verdetto non impedirà a Google di vendere dati sensibili al gigante di Cupertino.

Negli altri settori in vetta Macy’s a +20,7%. La catena americana di grandi magazzini ha battuto le attese degli analisti, mettendo a segno il terzo anno consecutivo di crescita dei ricavi, e rivisto a rialzo le previsioni a fine anno.

Primo giorno di contrattazione brillante per American Bitcoin (+16,5%), compagnia di mining della criptovaluta legata alla famiglia Trump. LA performance della neoquotata è stata così movimentata che la Sec ne ha sospeso le contrattazioni più volte.

Passando alle materie prime crolla il Brent a -2,23% a 67,6 dollari al barile. Fa peggio il Wti a -2,74% a 63,79 dollari al barile.

Resta sui massimi l’oro a +0,6% a 3.613,72 dollari l’oncia. Poco mosso invece l’argento a +0,17% a 41,662 dollari l’oncia.

Infine sul forex l’euro/dollaro è stabile a 1,165 e il dollaro/yen a 148,17.