Mercati – Avvio poco mosso per l’Europa con Milano flat

Avvio poco mosso per le principali borse europee.

A Milano, il Ftse Mib è flat a 41.995 punti, cauto come il Dax di Francoforte (+0,1%), il CAC 40 di Parigi (flat), il Ftse 100 di Londra (flat) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%).

In attesa del job report odierno, il sentiment beneficia delle crescenti aspettative sul fatto che la Federal Reserve taglierà i tassi questo mese.

Occhi anche sul fronte commerciale con Trump che ha firmato l’ordine esecutivo che implementa il suo accordo con il Giappone, con una tariffa massima del 15% sulla maggior parte dei prodotti, tra cui automobili e componenti. L’intesa conferma anche l’impegno da parte di Tokyo di investire 550 miliardi di dollari in progetti statunitensi.

Dall’agenda macro, attesi, stamane, dall’Italia, le vendite al dettaglio di luglio, dall’Eurozona, il Pil 2Q2, stima finale e, nel pomeriggio, dagli USA, i sopracitati dati sul lavoro di agosto.

A luglio, in Francia, la bilancia commerciale ha riportato un deficit di 5,6 miliardi, a fronte dei 6,1 miliardi delle attese e dei 7,2 miliardi del mese precedente.

Nel Regno Unito, nello stesso mese, le vendite al dettaglio sono salite su base mensile dello 0,6%, a fronte del +0,2% atteso e del +0,3% del mese precedente. Su base annua hanno registrato un +1,1%, sotto il +1,3% delle previsioni e dopo il +0,9% di giugno.

Sempre a luglio, gli ordini di fabbrica della Germania sono calati del 2,9% su base mensile, a fronte del +0,5% delle attese e dopo il -0,2% del mese precedente.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,167 mentre il cambio dollaro/yen scende a 148,2. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,3%) a 66,8 dollari e il Wti (-0,4%) a 63,2 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 87 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,57%.

Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Stm (+3,9%), Stellantis (+1,8%), Interpump e Generali (entrambe a +1%); in fondo Moncler (-1,3%), Hera (-0,8%), e Mediobanca (-0,6%) che ha ribadito il suo no a Mps (-0,6%) anche dopo l’aumento del prezzo dell’opas.