Le borse europee chiudono miste, simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 42.060 punti, sopra la parità come l’Ibex35 di Madrid (+1,3%) e il CAC 40 di Parigi (+0,15%), mentre chiudono in territorio negativo il Dax di Francoforte (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Oltreoceano, lo S&P 500 guadagna lo 0,5%, il Nasdaq lo 0,4%, mentre il Dow Jones cede lo 0,45%.
Focus principale sull’agenda macroeconomica: in attesa dei dati CPI in uscita domani, l’indice PPI americano ha registrato un -0,1% mese su mese, a fronte del +0,3% delle attese e del +0,7% di luglio. Su base annua, l’indicatore è salito del 2,6%, meno del +3,3% delle previsioni e del mese precedente.
Sempre in America, nella settimana al 5 settembre l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un +9,2% dopo il -1,2% della settimana precedente.
Inoltre, a luglio il dato finale diffuso dal Dipartimento del Commercio sulle scorte all’ingrosso statunitensi è aumentato dello 0,1% su base mensile, leggermente meno del consensus e del preliminare, entrambi a +0,2%.
In Italia, a luglio la produzione industriale è migliorata contro le attese (-0,1%) registrando un +0,4% su base mensile dopo il +0,2% di giugno. La variazione dell’indice anno su anno è stata del +0,9%, a fronte del -0,7% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,172, mentre il cambio dollaro/yen scende a 147,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,6%) a 67,4 dollari e il Wti (+1,7%) a 63,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 84 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Leonardo (+2,4%) e Saipem (+2,4%), seguite da Moncler (+2,1%) e Prysmian (+1,8%), mentre chiude in fondo Nexi (-9,4%), preceduta da Campari (-2,2%), Stellantis (-2,1%), TIM (-2,0%).