Eurotech – Primo margine conferma “buon mix di prodotti venduti” nel 1H25, outlook positivo

Eurotech ha archiviato il primo semestre 2025 con ricavi consolidati pari a 21,5 milioni, con un decremento del 26,6% su base annua (a parità di cambi, -26,8%).

Un periodo, spiega la società, “fortemente condizionato dall’andamento della raccolta ordini del secondo semestre 2024, a sua volta legata a doppio filo alla crisi che il settore industriale ha vissuto specialmente in Europa. Sia l’area geografica statunitense che
quella europea hanno subito una riduzione del fatturato rispetto al primo semestre del
2024, mentre l’area giapponese ha tenuto, mostrando anche un recupero rispetto al
risultato del primo trimestre”.

A partire da febbraio, Eurotech ha registrato “una netta inversione di tendenza sulla
raccolta ordini, con un rapporto ordinato su fatturato che a giugno, luglio e agosto ha
raggiunto e superato il valore di 1,2 sui 12 mesi rolling. I principali driver di questo trend
sono stati tre: la riattivazione del business ADAS in Germania, che si era quasi azzerato nella seconda metà del 2024, un buon impulso di ripresa del business nel ferroviario e la raccolta ordini in Giappone per nuovi prodotti custom effettuata sulla base dei clienti storici della controllata Advanet”.

Il primo margine, in termini percentuali sul fatturato, si è attestato al 49,3% rispetto al 49,7% dello stesso periodo dello scorso anno e al 49,6% registrato nel primo trimestre, “con una performance che conferma un buon mix di prodotti venduti”.

I costi operativi al lordo delle rettifiche operate ammontano a 17,69 milioni, rispetto a 20,11 milioni del primo semestre 2024 con una riduzione di 2,42 milioni (-12,0%).

I costi non ricorrenti contabilizzati nel primo semestre 2025 ammontano a 1,24 milioni
(0,41 milioni nel primo semestre 2024): “sono relativi alle attività di riorganizzazione ed
efficientamento del Gruppo e riguardano prevalentemente i costi una tantum sostenuti per la riduzione della forza lavoro e la risoluzione del rapporto contrattuale con il precedente
amministratore delegato”.

L’EBITDA adjusted ammonta a -4,05 milioni, rispetto a -3,08 milioni nel corrispondente periodo del 2024. Includendo anche i costi non ricorrenti, l’EBITDA dei primi sei mesi del 2025 è stato pari a -5,28 milioni, rispetto a -3,49 milioni nel 2024.

L’EBIT si è attestato a -7,72 milioni, rispetto a -5,84 milioni dei primi sei mesi del 2024.

Il risultato netto di Gruppo è stato pari a -7,56 milioni dai -5,51 milioni dello stesso periodo del 2024.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 18,7 milioni, rispetto a 20,4 milioni al 31 dicembre 2024. “La riduzione dell’indebitamento finanziario netto nel semestre è stata determinata principalmente da tre fattori: una generazione di cassa operativa di 0,2 milioni, sostenuta dalla riduzione del capitale circolante; un utilizzo di cassa di 2,6 milioni per investimenti e rimborso di interessi correlati ai finanziamenti passivi; un versamento di 5,0 milioni in conto futuro aumento di capitale effettuato, in più tranche, dal socio di maggioranza relativa Emera”.

Riguardo l’evoluzione prevedibile della gestione, la società riporta che “alla fine di agosto, il valore complessivo della raccolta ordini ha già raggiunto il valore registrato nell’intero esercizio 2024, rafforzando la visibilità sull’andamento dei ricavi nei prossimi periodi”.

“Per effetto di questa dinamica, il fatturato del secondo semestre sarà nettamente superiore rispetto a quello del primo semestre. Inoltre, si prevede che la seconda metà del 2025 avrà ricavi superiori a quelli registrati nella seconda metà del 2024. Questo andamento consentirà un’inversione di tendenza sull’EBITDA, che sarà positivo nel secondo semestre”.

“Le iniziative di razionalizzazione e ridisegno della struttura operativa proseguiranno anche nel secondo semestre, con particolare focus sulle opportunità di integrazione verticale a livello operativo tra le controllate e la capogruppo. L’obiettivo è di ottenere una ulteriore riduzione del run-rate dei costi operativi, così da massimizzare la performance del secondo semestre e abbassare il punto di pareggio per l’anno prossimo”.