Avvio in frazionale rialzo per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 42.533 punti, in linea al Ftse 100 di Londra (+0,1%) e preceduto da Dax di Francoforte (+0,4%), CAC 40 di Parigi (+0,3%) e Ibex35 di Madrid (+0,2%).
Gli investitori restano cauti in vista della Fed che, secondo le previsioni, stasera annuncerà un taglio ai tassi per la prima volta quest’anno. I mercati si aspettano un allentamento da almeno 25 punti base tra segnali di indebolimento del mercato del lavoro e crescenti pressioni da parte di Trump che sta spingendo da tempo per una riduzione del costo del denaro. Ulteriori dettagli dovrebbero emergere dalla conferenza stampa del presidente Powell.
Resta monitorato anche il fronte commerciale in attesa del confronto di venerdì tra Trump e Xi Jinping mentre sullo sfondo continuano a pesare le tensioni geopolitiche in Medioriente e con la Russia.
Dall’agenda macro, nel Regno Unito, ad agosto, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% su base mensile, in linea con le attese e rispetto al +0,1% del mese precedente. Su base annua, sono aumentati del 3,8%, in linea con attese e luglio. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 3,6%, in linea con le attese e a fronte del +3,8% del mese precedente.
Nello stesso mese, la bilancia commerciale giapponese ha riportato un deficit di 242,5 miliardi di yen, in miglioramento contro le attese (deficit 513,6 mld yen) rispetto al deficit di 118,4 miliardi di luglio.
Attesi, stamane, dall’Eurozona, i dati sull’inflazione di agosto e, nel pomeriggio, dagli USA, le richieste mutui MBA.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,185 mentre il cambio dollaro/yen sale a 146,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 68,4 dollari e il Wti (-0,1%) a 64,5 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 82 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Diasorin (+2,2%), Leonardo (+0,9%) e Azimut (+0,8%); in fondo Tenaris (-1,6%), Hera (-0,8%), A2A e Ferrari (entrambe -0,5%).