Seduta in rialzo per le principali borse asiatiche in controtendenza alla chiusura in calo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6 e l’1,4%, bene come Hong Kong (+1%) e il Giappone, in riapertura dopo la festività, con Nikkei a +0,4% e Topix a +0,3%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -1%, l’S&P500 a -0,6% e il Dow Jones a -0,2%.
A trainare i listini asiatici è il settore tecnologico con Morgan Stanley che ha rivisto al rialzo le sue previsioni sul comparto dei semiconduttori e Huawei Technologies che intende superare Nvidia nei chip per l’intelligenza artificiale.
Alibaba (+6,9%), le cui azioni hanno raggiunto i massimi degli ultimi quattro anni, ha annunciato di voler aumentare la spesa in infrastrutture per l’intelligenza artificiale per competere al meglio con le rivali statunitensi.
Il tutto in un contesto comunque di volumi di scambio rimasti contenuti a causa del preoccupante super tifone Ragasa che, nel frattempo, si è abbattuto su Hong Kong in quella che potrebbe essere la tempesta più potente degli ultimi sette anni.
Occhi anche sulla politica monetaria dopo le parole di Jerome Powell che si è mostrato prudente sul proseguimento dell’allentamento monetario, offrendo poche indicazioni su un possibile nuovo taglio ai tassi. Il presidente della Fed ha spiegato che la banca centrale si trova in una “situazione difficile”, con il rischio persistente di un’inflazione in risalita e con una debole crescita dell’occupazione che ha sollevato preoccupazioni sulla salute del mercato del lavoro.
Sullo sfondo, infine, persistono le tensioni internazionali con la Nato che ha annunciato che adotterà le misure necessarie per difendersi dopo la recente violazione dello spazio aereo estone da parte della Russia.
Dall’agenda macro, in Giappone, il preliminare di settembre del PMI manifatturiero si è attestato a 48,4 punti, in calo contro le attese (50,2), rispetto ai 49,7 del mese precedente. Il PMI servizi è stato pari a 53 punti, in lieve peggioramento rispetto ai 53,1 punti del mese precedente; il composito è sceso a 51 punti dai 52,0 di agosto.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,179 mentre il cambio dollaro/yen sale a 148,0. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (flat) a 67,7 dollari e il Wti (+0,1%) a 63,5 dollari al barile.