Le borse europee restano deboli con i futures di Wall Street che oscillano poco distanti dalla parità.
A Milano, il Ftse Mib lima moderatamente le perdite, rispetto all’avvio, cedendo lo 0,1% a 42.372 punti, seguito da Ibex35 di Madrid (-0,2%), Ftse 100 di Londra (-0,3%), CAC 40 di Parigi (-0,6%) e Dax di Francoforte (-0,7%).
Gli investitori restano cauti alla ricerca di nuovi spunti operativi a partire dalla serie di interventi odierni di alcuni funzionari della Federal Reserve.
Nel frattempo, il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha ammesso di sentirsi “a disagio” nell’anticipare eccessivamente un gran numero di tagli ai tassi, partendo dal presupposto che l’inflazione sarà probabilmente solo transitoria.
Secondo invece la sua omologa di San Francisco, Mary Daly, saranno probabilmente necessari ulteriori tagli ai tassi, spiegando comunque che la banca centrale dovrebbe procedere con cautela.
Sempre in tema Fed, il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha intanto informato che la prossima settimana incontrerà numerosi candidati per la futura sostituzione di Powell, puntando a completare i colloqui entro la prima settimana di ottobre.
Nuove indicazioni sono attese poi dal lato macro: oggi pomeriggio, occhi negli USA, su ordini beni durevoli di agosto, Pil 2Q25, richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e scorte all’ingrosso di agosto mentre domani l’attenzione si concentrerà sull’indice PCE, misura inflattiva attentamente monitorata dalla Fed.
A settembre, l’indice che misura la fiducia dei consumatori francesi si è attestato a 87 punti, in linea con le attese e stabile rispetto al mese precedente.
L’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori in Germania, con riferimento a ottobre, si è attestato a -22,3 punti, in recupero oltre le attese (-23,3 punti) rispetto ai -23,5 punti di settembre.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,174 e il cambio dollaro/yen a 148,8. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-0,5%) a 68,9 dollari e il Wti (-0,6%) a 64,6 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 86 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,61%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Saipem (+2,6%) dopo che l’assemblea ha approvato il progetto di fusione per incorporazione con Subsea 7, seguita da Telecom Italia (+2,4%) e Banco BPM (+1,5%); scivola in fondo Buzzi (-2,8%), preceduta da Prysmian (-2,4%) e Tenaris (-1,7%).