Mercati – Europa resta positiva a metà seduta, Milano riduce i guadagni (+0,2%)

Le borse europee restano positive a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano incerti.

A Milano, il Ftse Mib riduce i guadagni con un +0,2% attestandosi a 42.343 punti, sopra la parità come l’Ibex35 di Madrid (+0,7%), il CAC 40 di Parigi (+0,4%), il Dax di Francoforte (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,4%).

Gli investitori restano cauti in attesa soprattutto dei dati sull’inflazione USA in arrivo oggi pomeriggio con l’indice PCE, una misura attentamente monitorata dalla Fed. I mercati hanno intanto ridimensionato le scommesse sui tagli ai tassi dopo il PIL statunitense diffuso ieri, prevedendo ora circa 39 punti base di allentamento entro fine anno da parte della banca centrale americana.

Occhi anche sulle questioni commerciali con Trump che ha annunciato che, a partire dal 1° ottobre, gli USA imporranno dazi al 100% “su qualsiasi prodotto farmaceutico di marca o brevettato, a meno che un’azienda non stia costruendo il proprio stabilimento di produzione farmaceutica in America”. Inoltre, scatteranno dazi al 50% per i mobili da cucina, da bagno e prodotti correlati e tariffe al 25% sulle importazioni di camion pesanti negli Stati Uniti.

Dall’agenda macro, a settembre, in Italia, l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori si è attestato a 96,8 punti, in aumento oltre le attese (96,5 punti) rispetto ai 96,2 punti di agosto.

Sul forex, l’euro/dollaro resta a 1,168 e il cambio dollaro/yen a 149,7. Tra le materie prime, il petrolio vira in leggero calo con il Brent (-0,3%) a 69,2 dollari e il Wti (-0,2%) a 64,9 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 86 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,62%.

Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Unipol (+1,6%), seguita da Generali (+1,3%) e Popolare di Sondrio (+1%); resta in fondo Cucinelli, pur riducendo le perdite (-3,3%) rispetto all’avvio, ancora appesantita dalle accuse di irregolarità relative alla sua attività in Russia; precedono Stm (-2,1%) e Stellantis (-1,2%).