Avvio debole per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 42.507 punti, sotto la parità come il CAC 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,2%).
Il sentiment rimane condizionato dall’evoluzione di un possibile shutdown del governo Usa a seguito del mancato raggiungimento, per ora, di un accordo di finanziamento a breve termine durante le trattative di ieri fra Trump e i Democratici al Congresso.
Se i legislatori non riusciranno a raggiungere un’intesa entro la fine dell’anno fiscale in corso, prevista per oggi, molte attività federali saranno sospese e i dipendenti non essenziali saranno messi in congedo o licenziati. Inoltre, potrebbe slittare la pubblicazione di dati fondamentali come il report sul lavoro americano, attualmente in agenda venerdì.
Resta l’attenzione anche sul fronte commerciale con l’entrata in vigore, domani 1° ottobre, di una nuova raffica di dazi su farmaci, camion e mobili importati, annunciati da Trump la scorsa settimana.
Dall’agenda macro, in Francia, i prezzi al consumo preliminari di settembre hanno registrato un -1,0% su base mensile, a fronte del -0,8% delle attese e del +0,4% di agosto. Su base annua il dato ha riportato un +1,2%, rispetto al +1,3% di attese e al +0,9% del mese precedente.
Il dato finale sul PIL del Regno Unito nel secondo trimestre 2025 è cresciuto dello 0,3% su base trimestrale, in linea con le attese e la rilevazione preliminare. A livello tendenziale il dato è aumentato dell’1,4%, al di sopra del +1,2% delle previsioni e del dato preliminare.
Ad agosto, le vendite al dettaglio in Germania sono calate dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,6% delle attese e al -0,5% di luglio (rivisto da -1,5%). Su base annua, sono aumentate dell’1,8%, dopo il +3,3% del mese precedente (rivisto da +1,9%).
Attesi oggi, dall’Italia, i prezzi alla produzione industriale di agosto oltre all’inflazione di settembre del nostro Paese e della Germania, nonché la fiducia consumatori USA del mese in corso.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,174 mentre il cambio dollaro/yen scende a 148,1. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,6%) a 66,7 dollari e il Wti (-0,6%) a 63,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 86 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,55%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Azimut (+2,8%), Cucinelli (+1,8%) che prosegue il rimbalzo dopo i forti cali della scorsa settimana avvenuti in scia alle accuse di irregolarità relative alla sua attività in Russia, e Telecom Italia (+0,7%); in fondo Amplifon (-1,2%), Saipem (-0,9%), Stellantis ed Eni (entrambe -0,7%).