Le borse europee chiudono positive, con Wall Street debole dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,4% a 42.725 punti, in rialzo come l’Ibex35 di Madrid (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%) e il CAC 40 di Parigi (+0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P 500 cedono lo 0,2%, il Dow Jones lo 0,4%.
Gli investitori restano intenti a monitorare la situazione finanziaria USA con il crescente rischio di shutdown del governo senza che sia stato raggiunto finora un accordo di finanziamento a breve termine fra Trump e i Democratici.
In caso di mancata intesa, gli uffici federali non essenziali verrebbero chiusi e potrebbe slittare la pubblicazione di dati fondamentali come il report sul lavoro americano, attualmente in agenda venerdì.
Sguardo anche sul lato commerciale con l’entrata in vigore, domani 1° ottobre, di una nuova raffica di dazi su farmaci, camion e mobili importati, annunciati da Trump la scorsa settimana.
Dall’agenda macro odierna, a settembre, in Italia, i prezzi al consumo armonizzati preliminari hanno accelerato a +1,3% m/m dal -0,2% di agosto e, oltre le attese (+1,7%), a +1,8% a/a dal +1,6 del mese precedente.
Nella stessa area, ad agosto, i prezzi alla produzione industriale hanno rallentato a -0,6% su base mensile e a +0,2% su base annua, rispettivamente dal +0,5% e +1,6% di luglio.
Negli Stati Uniti, a settembre l’indice del Conference Board relativo alla fiducia dei consumatori statunitensi si è attestato a 94,2 punti, in calo, più delle attese (96,0 punti), dai 97,8 punti di agosto (rivisto da 97,4 punti).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,173, mentre il cambio dollaro/yen scende a 148,0. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-0,9%) a 66,5 dollari e il Wti (-0,9%) a 62,9 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 85 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,56%.
Tornando a Piazza Affari, guida Azimut (+4,0%), seguita da A2a (+2,2%), Brunello Cucinelli (+2,0%) e Italgas (+1,6%), mentre chiude in fondo Mediobanca (-6,9%), preceduta da Saipem (-3,6%), Amplifon (-2,0%), Stellantis (-1,6%).