Le borse europee restano fiacche a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib è flat a 42.538 punti, così come l’Ibex35 di Madrid (flat) e seguito dal Dax di Francoforte (-0,1%), dal Ftse 100 di Londra (-0,1%) e dal CAC 40 di Parigi (-0,3%).
Gli investitori restano intenti a monitorare la situazione finanziaria USA con il crescente rischio di shutdown del governo senza che sia stato raggiunto finora un accordo di finanziamento a breve termine fra Trump e i Democratici.
In caso di mancata intesa, gli uffici federali non essenziali verrebbero chiusi e potrebbe slittare la pubblicazione di dati fondamentali come il report sul lavoro americano, attualmente in agenda venerdì.
Sguardo anche sul lato commerciale con l’entrata in vigore, domani 1° ottobre, di una nuova raffica di dazi su farmaci, camion e mobili importati, annunciati da Trump la scorsa settimana.
Dall’agenda macro odierna, a settembre, in Italia, i prezzi al consumo armonizzati preliminari hanno accelerato a +1,3% m/m dal -0,2% di agosto e, oltre le attese (+1,7%), a +1,8% a/a dal +1,6 del mese precedente.
Nella stessa area, ad agosto, i prezzi alla produzione industriale hanno rallentato a -0,6% su base mensile e a +0,2% su base annua, rispettivamente dal +0,5% e +1,6% di luglio.
Attese, nel pomeriggio, l’inflazione tedesca e la fiducia consumatori USA, entrambe di settembre.
Sul forex, l’euro/dollaro resta a 1,174 mentre il cambio dollaro/yen scende a 147,9. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-0,8%) a 66,5 dollari e il Wti (-0,9%) a 62,9 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 85 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,56%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Azimut (+4,2%), seguita da Prysmian (+1,5%) e Buzzi (+1,4%); scivola in fondo Saipem (-2,8%), preceduta da Amplifon (-1,7%) e Stellantis (-1,4%).