Avvio debole per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,5% a 42.529 punti, sotto la parità come l’Ibex35 di Madrid (-0,5%) e il Dax di Francoforte (-0,4%), il CAC 40 di Parigi è flat mentre resiste il Ftse 100 di Londra (+0,4%).
Per la prima volta negli ultimi sette anni, gli Stati Uniti sono entrati ufficialmente in shutdown, con conseguente blocco di parte dell’amministrazione federale, e, per ora, non c’è un accordo che permetta di superare l’impasse di bilancio al Congresso tra i repubblicani e i democratici.
Pertanto, centinaia di migliaia di dipendenti pubblici saranno posti in disoccupazione e potrebbe slittare la diffusione di dati fondamentali come il report sul lavoro americano, attualmente in agenda venerdì.
Occhi anche su alcuni interventi dei funzionari della Federal Reserve. Tra questi, la presidente della Fed di Dallas, Lorie Logan, ha affermato che si dovrebbe essere cauti nel valutare ulteriori riduzioni dei tassi di interesse, finché l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo e il mercato del lavoro è relativamente in equilibrio.
Dall’agenda macro, riflettori oggi sui PMI manifatturieri di Italia, Regno Unito, Francia, Germania, USA; sempre oltreoceano, da monitorare le richieste mutui MBA, la stima ADP e l’ISM manifatturiero.
In Giappone, nel terzo trimestre 2025, l’indice Tankan della Grande manifattura è aumentato, come previsto, a 14 punti dai 13 della lettura precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,177 mentre il cambio dollaro/yen scende a 147,1. Tra le materie prime, petrolio positivo con il Brent (+0,6%) a 66,4 dollari e il Wti (+0,6%) a 62,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 86 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,60%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Recordati (+2,2%), Stellantis (+1,6%), Diasorin e Saipem (entrambe +1,4%); in fondo Leonardo (-2%), Cucinelli (-1,5%) e Bper (-1,3%).