Le borse europee chiudono positive, con Wall Street perlopiù in leggero rialzo dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,8% a 43.080 punti,, bene come il Dax di Francoforte (+1,1%), il Ftse 100 di Londra (+1%), il CAC 40 di Parigi (+0,9%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,3%).
Oltreoceano, il Dow Jones sale dello 0,2%, il Nasdaq e lo S&P 500 dello 0,1%.
Focus sui dati macro: a settembre, l’indice ISM manifatturiero degli Stati Uniti ha registrato 49,1 punti, al di sopra del consensus (49,0 punti) e dei 48,7 della rilevazione di agosto.
Nella stessa area e mese, secondo la lettura finale di S&P Global, il Pmi Manifatturiero si è attestato a 52 punti, in linea al consensus e al preliminare.
La stima ADP sul mondo del lavoro negli Usa ha evidenziato, sempre a settembre, -32mila nuovi posti di lavoro, a fronte dei +52mila stimati e dei -3mila di agosto (rivisto da +54mila).
In particolare, questi ultimi dati occupazionali, confermano un rallentamento del mercato del lavoro americano e alimentano l’ottimismo sul fatto che la Fed dovrà dare il proprio sostegno all’economia statunitense, tagliando i tassi.
Sullo sfondo, pesano, allo stesso tempo, le incertezze con gli USA che sono entrati ufficialmente in shutdown, con conseguente blocco di parte dell’amministrazione federale.
Sul fronte italiano, a settembre, l’indice PMI relativo al settore manifatturiero si è attestato a 49 punti, scendendo, più delle attese (49,9), dai 50,4 punti del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,172, e il cambio dollaro/yen a 147,1. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-1%) a 65,4 dollari e il Wti (-1%) a 61,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 84 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,55%.
Tornando a Piazza Affari, guida Tenaris (+4,1%), Telecom Italia, Stellantis e Amplifon (tutte +3,5%); in fondo Lottomatica (-2,4%), Cucinelli (-2,1%) e Italgas (-1,2%).