Hera – Nuovo Protocollo Appalti, modello pilota per la tutela del lavoro

Il Gruppo Hera, le Rsu aziendali e nove Organizzazioni Sindacali hanno firmato il nuovo Protocollo Appalti, un modello pilota per la tutela del lavoro,  incardinato su tre pilastri, che sono il sottotitolo dell’accordo: “più tutele, più controlli, più partecipazione”.

In particolare, a dieci anni dal primo Protocollo, che nel 2016 aveva anticipato regole poi recepite nel Codice degli Appalti, il nuovo documento interessa oltre 800 milioni di euro l’anno di servizi e lavori appaltati dalla multiutility in ambito Energia, Ciclo idrico integrato e Servizi ambientali. Esteso sull’intero orizzonte del piano industriale 2025–2029, il Protocollo regola oltre 4 miliardi di euro complessivi di valore economico e coinvolge più di 1.800 imprese e una media di 4.400 contratti ogni anno.

Tra i punti chiave del Protocollo, focus su: clausole sociali rafforzate e regole stringenti sui contratti collettivi da applicare per contrastare dumping salariale e precarietà; strumenti di controllo potenziati con check list digitali e divieto di subappalti a cascata per garantire sicurezza e responsabilità delle filiere di fornitura; sistematico coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, dall’informazione preventiva alle consultazioni prima e dopo l’aggiudicazione di gara per migliorare e valorizzare il lavoro e i lavoratori.

“Questo Protocollo – afferma Cristian Fabbri, presidente esecutivo di Hera – è l’applicazione concreta del nostro purpose aziendale e dei principi cardine della nostra strategia di sviluppo: dignità ed equità del lavoro, sicurezza delle persone e responsabilità condivisa e integrata lungo tutta la filiera. Tutele sociali, strumenti di controllo avanzati, criteri ESG nei processi di selezione e investimenti in formazione e digitalizzazione sono leve per migliorare la qualità degli appalti, l’affidabilità dei fornitori e quindi l’efficienza complessiva delle nostre attività. Lavorare in modo trasparente con le organizzazioni sindacali su obiettivi comuni rafforza il nostro ruolo di capofiliera responsabile e consolida un modello operativo e culturale di crescita condivisa che genera benefici per tutto l’ecosistema”.