Le borse europee chiudono miste con Wall Street che si è indebolita dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib è flat a 43.078 punti, cauto come l’Ibex35 di Madrid (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%); meglio il Dax di Francoforte (+1,1%) e il CAC 40 di Parigi (+1,1%).
Oltreoceano, il Dow Jones e l’S&P 500 cedono lo 0,1%; il Nasdaq resiste a +0,2%.
Sul sentiment pesano le minacce di Trump che sta valutando la possibilità di tagliare “migliaia” di posti di lavoro federali mentre la Casa Bianca sta aumentando la pressione sui democratici affinché si raggiunga un accordo per porre fine allo shutdown, giunto al suo secondo giorno.
Shutdown che ha intanto impedito la pubblicazione dei dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e sugli ordini alle fabbriche ad agosto che erano in calendario oggi pomeriggio e, molto probabilmente, farà slittare la diffusione del job report, originariamente in agenda domani pomeriggio.
Sul fronte macro continentale, ad agosto, il tasso di disoccupazione dell’Eurozona si è attestato al 6,3%, leggermente superiore al mese precedente e al consensus (entrambi 6,2%).
Nello stesso mese, l’omologo dato italiano si è fissato, come previsto, al 6,0%, leggermente al di sopra rispetto al 5,9% di luglio (rivisto da 6%).
Sul forex, l’euro/dollaro scivola a 1,169 mentre il cambio dollaro/yen sale a 147,4. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,5%) a 64,4 dollari e il Wti (-1,6%) a 60,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 85 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,55%.
Tornando a Piazza Affari, guida Stellantis (+8,3%) dopo aver riportato, a settembre, un progresso di oltre il 15% delle immatricolazioni, seguita da Prysmian (+4,5%) e Leonardo (+3,1%); in fondo pesa il settore bancario con Mediobanca (-5,3%), Unicredit (-2,3%) e Banco BPM (-2,1%).