Le borse europee peggiorano a metà seduta trascinate al ribasso dalla Francia mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib vira a -0,2% attestandosi a 43.168 punti, sotto la parità come l’Ibex35 di Madrid (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il CAC 40 di Parigi (-1,5%); resiste il Dax di Francoforte (+0,1%).
Sui mercati continuano a pesare le dimissioni presentate stamattina dal primo ministro francese Sebastien Lecornule e accettate da Macron, dopo che, appena ieri, è stata annunciata la nuova squadra di governo.
Sempre sul fronte europeo, gli investitori sono in attesa del discorso di stasera della presidente della BCE Christine Lagarde dopo che stamattina Philip Lane, membro del comitato esecutivo dell’istituto, ha ribadito che “nelle prossime settimane e mesi sarà opportuno adottare un approccio dipendente dai dati per determinare la politica monetaria appropriata, evitando impegni su un particolare percorso dei tassi”.
Resta monitorato anche il fronte geopolitico con Hamas che ha accettato di rispettare alcune delle condizioni del piano di Trump per porre fine alla guerra a Gaza, tra cui il rilascio di ostaggi.
Dall’agenda macro, ad agosto le vendite al dettaglio nell’Eurozona hanno registrato un incremento dello 0,1% su base mensile, in linea alle attese e a fronte del +0,4% del mese precedente. Su base annua, sono cresciute dell’1,0%, rispetto al +2,1% di luglio.
Sul forex, l’euro/dollaro scivola a 1,166 mentre il cambio dollaro/yen balza a 150,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,6%) a 65,5 dollari e il Wti (+1,6%) a 61,8 dollari al barile dopo che l’Opec+ ha comunicato un incremento mensile della produzione più modesto del previsto, attenuando alcuni timori relativi all’aumento dell’offerta.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 86 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, resta in vetta, pur rallentando rispetto all’avvio, Stellantis (+1,7%) che, secondo rumour, prevede di investire 10 miliardi di dollari negli Stati Uniti, seguita da Diasorin (+1,6%) ed Eni (+1,3%); peggiora e rimane in fondo Stm (-1,6%), preceduta da Unicredit e MPS (entrambe -1,3%).