Circle ha chiuso il primo semestre 2025 con un Valore della Produzione pari a 11,8 milioni, registrando un incremento del 62% rispetto al primo semestre 2024. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti in un semestre caratterizzato da uno scenario macroeconomico complesso”, afferma Luca Abatello, Presidente e CEO di Circle Group, il quale si sofferma sui fattori sottostanti i risultati e sul confronto con le attese, sulle dinamiche non ricorrenti, con una panoramica all’immediato futuro.
Un 1H25 positivo dopo un inizio complicato
“Il semestre era partito in maniera estremamente complicata; da un lato per il forte impegno nell’evoluzione dei prodotti e dei servizi federativi, dall’altro perché il mercato ha reagito in modo molto positivo a questa evoluzione, per cui nonostante il contesto macroeconomico complesso, ci ha permesso di chiudere il semestre con un risultato molto positivo, a cui si sono aggiunti alcuni sviluppi importanti tra la fine del semestre e i mesi di luglio-settembre. Questo ci induce a ritenere che la seconda parte dell’anno possa essere ancora più positiva.”
Il confronto con le attese
“Le attese sul primo semestre erano improntate a una certa debolezza, in linea con il contesto di riferimento. In realtà abbiamo superato le aspettative, tanto che – grazie anche all’ottimo avvio del secondo semestre con le iniziative realizzate nel periodo estivo – abbiamo rivisto al rialzo la guidance per l’intero anno. In occasione della presentazione dei risultati semestrali, abbiamo aggiornato la nostra guidance: per il 2025 prevediamo un Valore della Produzione compreso tra 24 e 26,4 milioni di euro, in rialzo rispetto alla precedente indicazione di 22,8-26,3 milioni, con un EBITDA atteso tra 5 e 5,7 milioni. Per il 2026 stimiamo un Valore della Produzione tra 27 e 28,5 milioni di euro, a fronte dei 23 milioni previsti nel Piano C4AG24, e un EBITDA compreso tra 6 e 7 milioni, rispetto ai circa 5,9 milioni del Piano C4AG24.”
Le dinamiche non ricorrenti
“Direi che ci sono due prospettive. La prima, negativa, riguarda eventi eccezionali come guerre e tensioni geopolitiche di tale gravità da non potersi considerare una costante, anche se viviamo ormai in una condizione di ‘permacrisis’. La seconda, invece, è positiva e riguarda il PNRR, che sta finalmente imprimendo una spinta significativa. Crediamo che questa dinamica possa trasformarsi in un trend strutturale: i progetti di digitalizzazione avviati grazie al PNRR genereranno infatti componenti ricorrenti a partire dal 2027, con benefici destinati a consolidarsi negli anni successivi.”
Lo scenario di mercato per l’anno in corso e per il 2026
“Per l’esercizio in corso, confidiamo nello sblocco definitivo dei fondi PNRR entro ottobre: questo è uno dei motivi per cui abbiamo alzato il target.
Guardando al 2026, ci aspettiamo un anno molto positivo: i trend degli investimenti ICT e nella supply chain stimati per il triennio 2027-2029, vedono tassi di crescita del 6% e il 7%, vanno nella direzione di una digitalizzazione profonda della supply chain europea e italiana. Matureranno componenti come eFTI, e-CMR, interoperabilità dei nodi, soluzioni evolute portuali e interportuali. Tutto ciò in un contesto in cui la digitalizzazione diventerà imprescindibile.
Stiamo così recuperando un ritardo storico dell’Italia, dell’Europa e in parte del Mediterraneo. Visti i benefici in termini di efficienza e di nuove opportunità di business, sono convinto che questo cambiamento epocale diventerà un trend consolidato nei prossimi anni.”
Guidance rivista al rialzo e sguardo a crescita per linee esterne
“Avendole appena riviste al rialzo, ci attendiamo di rispettare pienamente le nuove guidance, con la possibilità anche di superarle. Inoltre, nel corso del 2026 stiamo valutando diversi dossier di operazioni di M&A che, se concretizzati, potrebbero aprire ulteriori opportunità di crescita.”
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