Seduta in rosso per le principali borse asiatiche, in controtendenza alla chiusura in denaro di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,7 e il 2,1%, giù come Hong Kong (-1,9%) e il Giappone, in riapertura dopo la festività, con il Nikkei a -2,8% e il Topix a -2,1%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +2,2%, l’S&P500 a +1,6% e il Dow Jones a +1,3%.
Tornano a pesare i timori di una escalation della guerra commerciale dopo che Pechino ha imposto restrizioni a cinque società statunitensi affiliate alla compagnia di navigazione Hanwha Ocean in risposta alle indagini americane contro le industrie marittime, logistiche e cantieristiche cinesi.
Tali preoccupazioni si erano attenuate nel fine settimana, dopo che Trump aveva espresso la propria disponibilità a un accordo con il Paese asiatico.
A tutto ciò si aggiunge l’incertezza in Giappone con l’uscita del partito Komeito dalla coalizione di governo guidata dal Partito Liberal Democratico, una mossa che segnala i dubbi sulle politiche di Sanae Takaichi e potrebbe rendere più difficile l’iter verso la sua nomina a premier.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,158 mentre il cambio dollaro/yen scende a 151,8. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,4%) a 63,1 dollari e il Wti (-0,4%) a 59,3 dollari al barile.