Wall Street ritraccia mentre crescono le tensioni commerciali con la Cina

Wall Street chiude la seduta di martedì in calo in scia all’escalation delle tensioni commerciali con la Cina.

L’S&P 500 archivia così le contrattazioni a -0,16%, il Nasdaq a -0,76% e il Dow Jones ha chiuso a +0,44%.

Chiude bene invece il Russell 2000 a +1,28%.

Tutto è iniziato venerdì con il presidente americano Donald Trump che, sulla sua piattaforma social Truth, aveva minacciato un enorme aumento dei dazi verso la Cina.

Parole arrivate in risposta alle restrizioni del governo cinese sulle esportazione di terre rare verso gli Usa e che avevano fatto crollare Wall Street.

Lunedì però era arrivata un inversione di rotta con l’inquilino della Casa Bianca che aveva ammorbidito i toni sostenendo che ne lui ne Xi Jinping vogliono mettere in difficoltà i propri paesi e che “gli Usa vogliono aiutare la Cina, non farle male”.

Il calo di ieri invece è dovuto al divieto imposto alle aziende cinesi dal Ministro del Commercio ad intrattenere rapporti commerciali con cinque filiali del costruttore navale sudcoreano Hanwha Ocean.

Una risposta diretta al tentativo di Donald Trump di riportare in auge il settore navale negli Stati Uniti dopo l’accordo di fine 2024 in cui Hanwha Ocean aveva acquisito Philly Shipyard per 100 milioni di dollari e pianificato investimenti in Usa per 5 miliardi.

Il gigante asiatico ha anche sottolineato di non volere una guerra dei dazi, ma se dovesse arrivare “non ne saremo spaventati”.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni sulla corsa dei mercati finanziari iniziata ad aprile con molti operatori che iniziano a credere che  i prezzi dei titoli siano schizzati troppo in alto, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale.

Alcuni analisti vedono nel settore AI gli echi di quanto già successo agli inizi del 2000 con la bolla dot-com e la palla adesso è alle società tecnologiche che se non riusciranno ad alzare i profitti (giustificando così i valori elevati dei titoli) saranno destinati a sgonfiarsi.

Tornando all’azionario è proprio il settore tech e dell’AI a subire le tensioni commerciali con la Cina. Nvidia ha chiuso a -2,6% e Broadcom a -3,5%.

Contrastato il settore bancario, uno dei più profittevoli dell’ultimo trimestre, con JPMorgan che ha chiuso a -1,9%, Wells Fargo a +7,1% e Citigroup a +3,9%.

Seduta solida anche per le industriali e il retail con Caterpillar a +4,5% e Walmart a +5%.

Passando alle materie prime il Brent ha chiuso -1,47% a 62,39 dollari al barile.  In rosso anche il Wti a -1,41% a 58,65 dollari al barile.

Prosegue il ralzo dell’oro a +1,13% a 4.179,75 dollari l’oncia. Trend simile per l’argento a +0,61% a 50,73 dollari l’oncia.

Infine sul forex l’euro/dollaro sale a 1,1603 e il dollaro/yen scende a 151,7.