Le borse europee restano incerte a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib vira con un +0,5% a 42.095 punti, bene come il CAC 40 di Parigi (+0,7%); più cauti il Dax di Francoforte e il Ftse 100 di Londra (entrambi flat) e l’Ibex35 di Madrid (-0,2%).
Focus sull’agenda macro: secondo la lettura finale, a settembre, in Italia, i dati sull’inflazione sono tutti risultati in linea ai preliminari e alle attese, con un indice armonizzato UE dei prezzi al consumo aumentato dell’1,3% su base mensile e dell’1,8% su base annua.
Nella stessa area, ad agosto, la bilancia commerciale ha evidenziato un surplus di 2,05 miliardi, in calo dai 7,83 miliardi di luglio mentre gli analisti si attendevano 7,55 miliardi.
Nello stesso mese, l’omologo dato dell’Eurozona ha segnato un surplus di 1 miliardo, in calo rispetto a luglio (12,7 mld) e a fronte di una stima di 6,9 miliardi.
Sullo sfondo, restano monitorati i rapporti internazionali dopo le parole di Trump che ha affermato: “Siamo in una guerra commerciale con la Cina in questo momento. Se non avessimo i dazi non avremmo alcuna difesa”.
A livello europeo, occhi sulla situazione politica francese con il dibattito sulle due mozioni di sfiducia al governo di Sébastien Lecornu.
Sul forex, l’euro/dollaro resta a 1,165 e il cambio dollaro/yen sale a 151,3. Tra le materie prime, il petrolio riduce i guadagni con il Brent (+0,5%) a 62,2 dollari e il Wti (+0,6%) a 58,6 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala a 80 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,37%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Telecom Italia (+5,1%) dopo che Deutsche Bank ne ha alzato il rating a “Buy” e il target price a 0,62 euro, seguita da Campari (+3,5%) con i segnali positivi sul comparto dopo la trimestrale di Pernod Ricard, e Leonardo (+2,5%); in fondo Buzzi (-3,2%), Unipol (-1,2%) e Unicredit (-0,9%).