Le borse europee proseguono in netto calo a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano negativi.
A Milano, il Ftse Mib cede il 2,2% a 41.452 punti, male come il Dax di Francoforte (-2,1%), il Ftse 100 di Londra (-1,5%), il CAC 40 di Parigi (-0,8%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,7%).
I mercati continuano a osservare con preoccupazione il rischio sistemico sul mercato del credito statunitense dopo che le due banche regionali USA Zions Bancorp e Western Alliance Bancorp hanno dichiarato di essere state vittime di frode su prestiti a fondi che investono in mutui commerciali in sofferenza.
Preoccupazioni che si aggiungono ai timori degli investitori su diversi fronti, a partire dallo shutdown del governo statunitense a una possibile bolla dei titoli legati all’intelligenza artificiale fino alle rinnovate tensioni commerciali tra USA e Cina.
Resta allo stesso tempo l’attenzione sulle questioni geopolitiche con Trump che ha parlato di un “grande progresso” dopo la telefonata con Putin, in attesa dell’incontro odierno del presidente USA con Zelensky alla Casa Bianca e in vista di un nuovo vertice tra gli stessi Trump e Putin, che si terrà a Budapest.
Dall’agenda macro, a settembre, i prezzi al consumo finali nell’Eurozona hanno registrato un +0,1% su base mensile e un +2,2% anno su anno, confermando preliminari e attese. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento del 2,4% su base tendenziale, rispetto al +2,3% del preliminare e delle attese.
In agenda, nel pomeriggio, negli USA, i dati sulla produzione industriale e manifatturiera di settembre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,170 e il cambio dollaro/yen scende a 149,8. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,1%) a 60,4 dollari e il Wti (-1%) a 56,9 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 81 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,36%. Atteso in serata l’aggiornamento sul rating dell’Italia da parte di Dbrs.
Tornando a Piazza Affari, resistono solo Campari (+0,6%), Diasorin (+0,3%) e Inwit (+0,2%) mentre le vendite colpiscono in particolare Leonardo (-5,5%), Banca Mediolanum (-3,5%), Unicredit (-3,3%) e Azimut (-3,2%).