Wall Street ha chiuso la seduta di giovedì in calo appesantita dal calo delle banche di medie dimensioni in scia alle preoccupazioni sui prestiti erogati.
L’S&P 500 si lascia alle spalle la giornata a -0,63%, il Nasdaq a -0,47% e il Dow Jones a -0,65%.
Molto più marcato il calo del Russell 2000 a -2,09%.
Wall Street si prepara a chiudere una settimana sulle montagne russe dopo le parole del presidente americano Donald Trump di venerdì scorso che, sulla sua piattaforma social Truth, aveva minacciato un enorme aumento dei dazi verso la Cina.
Parole arrivate in risposta alle restrizioni del governo cinese sulle esportazioni di terre rare verso gli Usa e che avevano fatto crollare Wall Street.
La Cina in risposta ha vietato alle sue aziende di intrattenere rapporti commerciali con cinque filiali del costruttore navale sudcoreano Hanwha Ocean, un asset fondamentale per Trump che vuole rilanciare il settore navale negli Stati Uniti.
Infatti il colosso sudcoreano a fine 2024 aveva chiuso un accordo per l’acquisizione di Philly Shipyard per 100 milioni di dollari e pianificato investimenti in Usa per 5 miliardi.
Restano poi a Wall Street le preoccupazioni per un mercato che sembra aver corso molto più di quanto giustifichino i fondamentali, soprattutto per il settore tech e in particolare dell’AI.
Ieri però la lente di ingrandimento è stata tutte sulle banche, e in particolare quelle di medie dimensioni.
Zions Bancorp è crollata del 13,1% dopo aver comunicato che gli utili del terzo trimestre subiranno un duro colpo a causa delle svalutazioni di 50 milioni di dollari di prestiti a due debitori.
Forte calo anche per Western Alliance Bancorp a -10,8% dopo aver comunicato di aver fatto causa a un debitore per frode. La banca ha però confermato le previsioni al 2025.
L’attenzione sulla qualità dei prestiti concessi dalle banche sta salendo da quando First Brands Group, il mese scorso, ha firmato richiesta di fallimento. La domanda che si fanno gli investitori è se questi siano casi isolati o segnali di un trend più preoccupante.
In calo anche Hewlett Packard Entreprise a -10,1% dopo aver comunicato i target finanziari di lungo periodo che secondo alcuni operatori sono deludenti.
Passando alle materie prime continua a calare il Brent a -1,37% a 61,06 dollari al barile. In rosso anche iil Wti a -1,48% a 57,41 dollari al barile.
Non si ferma invece la corsa dell’oro che ieri è volato a +4,21% a 4.378,61 dollari l’oncia. Scatta anche l’argento nella sua sesta seduta di fila positiva a +4,45% a 53,665 dollari l’oncia.
Infine sul forex l’euro/dollaro sale a 1,17 e il dollaro/yen scende a 150,15.