Mercati – Europa resta perlopiù positiva a metà seduta, Piazza Affari +1,2% trainata dalle banche

Le borse europee proseguono perlopiù positive a metà seduta con i futures di Wall Street in frazionale rialzo.

A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,2% a 42.273 punti, bene come l’Ibex35 di Madrid (+1,5%), il Dax di Francoforte (+1,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,4%) mentre il CAC 40 di Parigi vira in negativo (-0,1%).

Resta infatti l’attenzione sulla Francia dopo che S&P ne ha declassato il rating da AA- ad A+, affermando che l’incertezza di bilancio del Paese è “elevata”.

Allo stesso tempo, il clima sui mercati continua a essere sostenuto dai segnali di miglioramento dei rapporti tra Washigton e Pechino in attesa del vertice di questa settimana in Malesia per un nuovo round di colloqui tra il segretario al tesoro Scott Bessent e il vice premier cinese He Lifeng.

Sullo sfondo, resta monitorata la situazione in Medioriente mentre è tornato in vigore il cessate il fuoco a Gaza, secondo quanto annunciato dall’esercito israeliano dopo aver effettuato decine di attacchi su obiettivi di Hamas per tutta la giornata di ieri.

Dall’agenda macro, a settembre, l’indice dei prezzi alla produzione in Germania è sceso dello 0,1% su base mensile, rispetto al +0,1% delle attese e al -0,5% di agosto. Il dato su base annua è calato dell’1,7% dopo il -2,2% del mese precedente.

Sul forex, l’euro/dollaro resta a 1,166 mentre il cambio dollaro/yen scende a 150,5. Tra le materie prime, il petrolio riduce le perdite con il Brent (-0,2%) a 61,2 dollari e il Wti (-0,2%) a 57,0 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 80 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,39% dopo che Dbrs ha migliorato il merito di credito dell’Italia ad A dal precedente BBB nonché il trend da stabile a positivo.

Tornando a Piazza Affari, accelerano e rimangono in vetta Popolare di Sondrio (+4,4%), Bper (+4,3%) mentre prosegue il percorso di fusione, seguite da Leonardo (+3,1%); resta in fondo Lottomatica (-1%), preceduta da Ferrari (-0,5%) e Telecom Italia (-0,4%).