Avvio contrastato le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,6% a 42.411 punti, debole come il CAC 40 di Parigi (-0,7%) e il Dax di Francoforte (-0,2%) mentre resistono il Ftse 100 di Londra (+0,4%) e l’Ibex35 di Madrid (flat).
Resta l’attenzione sulle relazioni tra USA e Cina con Trump che prevede che il prossimo incontro con Xi Jinping porterà a un “buon accordo” commerciale, ammettendo allo stesso tempo che i colloqui tanto attesi potrebbero non aver luogo.
Nel frattempo, Stati Uniti e India si stanno avvicinando a un accordo che potrebbe portare la nazione sud-asiatica a ridurre gradualmente le importazioni di greggio russo.
Occhi anche sui rapporti tra Washington e Mosca dopo che un alto funzionario della Casa Bianca ha affermato che non è in programma un vertice con Putin nell’immediato futuro, mentre la Russia continua a opporsi al cessate il fuoco in Ucraina.
Dall’agenda macro, nel Regno Unito, a settembre i prezzi al consumo hanno registrato una variazione nulla su base mensile, dopo il +0,3% di agosto. Su base annua, i prezzi hanno registrato un aumento del 3,8%, in linea con il mese precedente e al di sotto del +4,0% delle attese. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 3,5%, rispetto al +3,7% delle previsioni e al +3,6% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,161 mentre il cambio dollaro/yen scende a 151,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,8%) a 62,4 dollari e il Wti (+1,9%) a 58,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 79 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,34%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Leonardo (+2,4%), A2A (+1,3%) e Saipem (+1,2%); in fondo Stm (-3,1%), Popolare di Sondrio e Unicredit (entrambe -2,5%), quest’ultima dopo la trimestrale.