Le borse europee proseguono miste a metà seduta con i futures di Wall Street poco mossi.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,5% a 42.431 punti, debole come il CAC 40 di Parigi (-0,6%) e il Dax di Francoforte (-0,5%) mentre tengono il Ftse 100 di Londra (+0,7%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,4%).
Gli investitori restano cauti con l’attuale shutdown negli Stati Uniti che sta per diventare il secondo più lungo mai registrato e che ha ritardato finora la pubblicazione di numerosi dati, compresi quelli sull’inflazione di settembre, ora previsti per venerdì.
Restano monitorate anche le tensioni USA-Cina con Trump che si attende che il prossimo incontro con Xi Jinping porterà a un “buon accordo” commerciale, ammettendo allo stesso tempo che i colloqui tanto attesi potrebbero non aver luogo.
Pesano infine i timori a livello geopolitico con la Russia che ha lanciato numerosi attacchi con droni e missili contro l’Ucraina, allontanando le speranze di pace.
Dall’agenda macro, nel Regno Unito, a settembre i prezzi al consumo hanno registrato una variazione nulla su base mensile, dopo il +0,3% di agosto. Su base annua, i prezzi hanno registrato un aumento del 3,8%, in linea con il mese precedente e al di sotto del +4,0% delle attese. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 3,5%, rispetto al +3,7% delle previsioni e al +3,6% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,159 mentre il cambio dollaro/yen scende a 151,7. Tra le materie prime, il petrolio resta in rialzo con il Brent (+1,5%) a 62,2 dollari e il Wti (+1,6%) a 58,2 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 79 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,34%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Leonardo (+3,1%) con lo sguardo su una possibile intesa con Thales e Airbus, seguita da Saipem (+1,8%), A2A e Diasorin (entrambe +1,2%), quest’ultima in scia all’accordo di fornitura con Quest Diagnostics; realizzi in coda su Stellantis (-2,9%), preceduta da Stm (-2,8%) e Cucinelli (-2,5%).