Seduta perlopiù negativa per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in calo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,1 e lo 0,4%, giù come il Giappone con il Nikkei a -1,3% e il Topix a -0,3%; resiste invece Hong Kong (+0,3%).
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,9%, il Dow Jones a -0,7% e l’S&P500 a -0,5%.
Restano monitorati i rapporti USA-Cina con l’amministrazione Trump che sta valutando la possibilità di limitare le esportazioni di software verso il Paese asiatico.
Il Segretario al Tesoro Scott Bessent dovrebbe intanto incontrare i suoi omologhi cinesi nel fine settimana, in vista dei colloqui fra Trump e Xi Jinping.
Spostando lo sguardo sul Giappone, la neo-nominata premier Sanae Takaichi ha ordinato una nuova serie di misure economiche per aiutare famiglie e imprese a far fronte alla persistente inflazione.
In tema, infine, di politica monetaria, la Banca di Corea ha mantenuto il tasso di riacquisto a sette giorni al 2,5% e affermato che la propensione rimane verso un ulteriore allentamento, pur moderando le aspettative su un taglio a breve termine.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,160 mentre il cambio dollaro/yen sale a 152,4. Tra le materie prime, petrolio in forte rialzo con il Brent (+3,6%) a 64,8 dollari e il Wti (+3,7%) a 60,7 dollari al barile.