Le borse europee chiudono perlopiù positive, simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,4% a 42.382 punti, sopra la parità come il Ftse 100 di Londra (+0,6%), il CAC 40 di Parigi (+0,2%), il Dax di Francoforte (+0,15%); sostanzialmente invariato l’Ibex35 di Madrid (+0,02%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,3%, il Dow Jones scambia intorno alla parità.
Il sentiment resta diviso tra diversi driver come le continue indicazioni provenienti dalle trimestrali, le tensioni commerciali tra USA e Cina con l’amministrazione Trump che sta valutando la possibilità di limitare le esportazioni di software verso il Paese asiatico, e quelle geopolitiche con Washington che ha inserito nella lista nera i colossi statali russi Rosneft e Lukoil, citando la mancanza di impegno per la pace in Ucraina da parte di Mosca.
Resta l’attenzione anche sulla politica monetaria con la speranza di un altro taglio ai tassi negli USA per questo mese, in attesa dei dati sull’inflazione di settembre previsti per domani.
Dall’agenda macro, a ottobre la lettura preliminare sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona, stilata dalla Commissione europea, si è attestata a -14,2 punti, in recupero contro le attese (-15 punti) dai -14,9 punti del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,161 mentre il cambio dollaro/yen sale a 152,7. Tra le materie prime, continua la corsa del petrolio con il Brent (+5,1%) a 65,7 dollari e il Wti (+5,5%) a 61,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 80 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,37%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Eni ed A2a (+3,0%), seguite da Prysmian (+2,9%), Moncler (+2,85%); affonda Stm (-14,1%) dopo i conti, preceduta da TIM (-2,9%), Bper (-2,0%), Campari (-1,7%).