Seduta perlopiù positiva per le principali borse asiatiche, orfane di Hong Kong per festività e in scia alla chiusura in rialzo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,7 e il 2%, bene come il Nikkei a +2,4%; più arretrato il Topix a -0,2%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,8%, il Dow Jones a +0,3% e l’S&P500 a +0,2%.
In vista del vertice di domani 30 ottobre in Corea del Sud, Trump ha affermato che prevede di ridurre i dazi legati al fentanyl imposti dagli Stati Uniti sui prodotti cinesi e di essere disponibile a permettere a Pechino l’accesso al processore di intelligenza artificiale Blackwell di Nvidia nell’ambito di un accordo commerciale.
Spostando lo sguardo sul Giappone, il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha invitato il nuovo governo a dare alla banca centrale un margine di manovra per combattere l’inflazione. Un commento che arriva il giorno prima della riunione di politica monetaria, per la quale si prevede che l’istituto manterrà stabile il tasso di riferimento, anche se la maggior parte degli economisti si attende un aumento del costo del denaro entro gennaio.
Dall’agenda macro, a ottobre, l’indice relativo alla fiducia dei consumatori del Giappone è salito a 35,8 punti rispetto ai 35,3 punti del mese precedente. Gli analisti si attendevano 35,6 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,163 mentre il cambio dollaro/yen oscilla a 152,1. Tra le materie prime, petrolio positivo con il Brent (+0,5%) a 64,2 dollari e il Wti (+0,6%) a 60,5 dollari al barile.
























