Le borse europee chiudono miste, con Wall Street in rialzo dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo +0,3% a 43.243 punti, positivo come l’Ibex35 di Madrid (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,65%), mentre chiudono in ribasso il CAC 40 di Parigi (-0,2%) e il Dax di Francoforte (-0,6%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,55%, lo S&P 500 lo 0,3%.
Il sentiment beneficia di un nuovo impulso dal settore dell’intelligenza artificiale con Nvidia che diventa la prima azienda nella storia a raggiungere i 5mila miliardi di capitalizzazione dopo che Trump ha dichiarato che discuterà dei suoi processori Blackwell con Xi Jinping nel vertice di domani 30 ottobre.
Occhi sul comparto tech in attesa anche, tra oggi e domani, dei conti delle big Microsoft, Alphabet, Meta, Amazon e Apple.
Parallelamente resta l’attenzione sulla Fed che stasera, secondo le previsioni, annuncerà un nuovo taglio ai tassi da 25 punti base, e sulla conferenza stampa del presidente Powell. Domani lo sguardo si sposterà sulla Banca del Giappone e sulla BCE.
Dall’agenda macro, nella settimana al 24 ottobre l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un +7,1% dopo il -0,3% della settimana precedente.
In Italia, a settembre i prezzi della produzione industriale (PPI) hanno accelerato a +0,2% su base mensile e a +1,1% su base annua, rispettivamente dal -0,6% e +0,2% di agosto.
A ottobre, l’indice relativo alla fiducia dei consumatori del Giappone è salito a 35,8 punti rispetto ai 35,3 punti del mese precedente. Gli analisti stimavano 35,6 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,166, il cambio dollaro/yen a 152,1. Tra le materie prime, petrolio resta in rialzo con il Brent (+0,9%) a 64,4 dollari e il Wti (+1,0%) a 60,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 76 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,38%.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta Finecobank (+3,5%), seguita da Popolare di Sondrio (+2,8%) Bper (+2,6%), A2a (+2,6%); resta in fondo Moncler (-3,75%) all’indomani dei dati sui ricavi, preceduta da Brunello Cucinelli (-2,4%), Amplifon (-2,25%), Ferrari (-2,15%).
























