Circle, PMI quotata sul mercato Euronext Growth Milan, a capo dell’omonimo Gruppo specializzato nell’analisi dei processi e nello sviluppo di soluzioni per l’innovazione e la digitalizzazione dei settori portuale e della logistica intermodale, oltre che nella consulenza internazionale sui temi del Green Deal e della transizione energetica – consolida il proprio ruolo di riferimento nella costruzione di corridoi digitali internazionali.
Nel suo intervento a Mumbai, nell’ambito dell’evento “Maritime Corridors: Unlocking Trade through Strategic Connectivity”, organizzato da DP World durante la India Maritime Week 2025, il CEO Luca Abatello ha illustrato come l’Europa, anche grazie alle reti TEN-T, rappresenti un modello di integrazione dei sistemi di commercio e logistica su scala continentale.
Abatello ha sottolineato come standard tecnici comuni (es. nuovo data set eFTI), investimenti condivisi (infrastrutture ferroviarie) e digitalizzazione dei processi rendano possibile una gestione efficiente e coordinata dei flussi commerciali, favorendo la nascita di corridoi multimodali resilienti e sicuri oltre i confini europei, in particolare i prossimi focus naturali sono India, Nord Africa e Medio Oriente.
La sua partecipazione si è inserita nell’ambito della Missione istituzionale italiana in India, organizzata dall’Ambasciata, dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, confermando l’impegno del Gruppo nel sostenere modelli di cooperazione pubblico-privata e innovazione digitale a livello globale.
I principi di interoperabilità e integrazione descritti da Abatello trovano attuazione concreta nel modello IFSTL – International Fast & Secure Trade Lanes, studiato da Circle Group in collaborazione con altri stakeholders privati e pubblici, anche grazie al progetto EU Fenix, e implementato attraverso la piattaforma Milos® IFSTL.
Già operativo lungo l’asse Italia-Egitto con il corridoio doganale digitale Trieste-Damietta, operativo dal 28 novembre 2024, il modello ha ottimizzato i flussi logistici e doganali, riducendo i tempi di sosta nei porti, garantendo tracciabilità continua delle merci e aumentando la competitività del porto di Trieste come hub internazionale. Il progetto sta riscuotendo un crescente interesse e successo, confermandosi come una soluzione strategica per favorire gli scambi tra i paesi europei.
Il corridoio adottato per il Mediterraneo si basa sul modello IFSTL, un’infrastruttura digitale e intermodale che integra tecnologie, procedure e stakeholder della supply chain in un ecosistema logistico integrato, sicuro e trasparente. L’infrastruttura IFSTL integra tecnologie innovative IoT, sigillli elettronici RFID (eSeal) conformi agli standard ISO, la digitalizzazione della documentazione doganale e trasportistica (es. e-CMR), e la pianificazione anticipata dei controlli. Il processo è progettato per consentire controlli preventivi anche in ambito sanitario, fitosanitario e altri presidi, garantendo così maggiore efficienza, compliance e sicurezza.
Il risultato è una filiera logistica completamente interconnessa e sicura, che consente di ridurre i tempi di transito, semplificare le procedure doganali e ottimizzare l’utilizzo delle risorse, con benefici anche in termini di sostenibilità ambientale.
Oltre al corridoio citato, il Gruppo sta lavorando allo sviluppo di nuove direttrici logistiche tra Italia ed Africa, in coerenza anche con il Piano Mattei, in particolare con Tunisia, Algeria e Marocco con un focus anche sull’India grazie sia al corridoio IMEC sia all’interesse del mercato italiano ed indiano sui temi collaborativi reciproci. L’obiettivo è estendere il modello IFSTL anche fuori dai paesi dell’area Mediterranea, creando corridoi digitali integrati capaci di rafforzare il ruolo dei porti dell’Europa del Sud come hub logistici avanzati per l’import-export da/verso Africa e Asia, consolidando la cooperazione economica internazionale.
Circle Group ha già realizzato anche soluzioni avanzate di interoperabilità con l’Extended Port Community System, favorendo una perfetta integrazione tra il mondo marittimo, intermodale e autorità doganali. Questa stessa logica viene ora estesa ai porti del Nord Africa, e si auspica a breve anche con quelli asiatici, con l’obiettivo di assicurare una gestione coordinata ed efficiente anche nei contesti emergenti.
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