Mercati – Chiusura perlopiù cauta per le borse europee, Milano +0,1%

Le borse europee chiudono perlopiù caute, con Wall Street mista dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 43.223 punti, poco mosso come l’Ibex35 di Madrid (-0,03%), il CAC 40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%). Chiude in rialzo il Dax di Francoforte (+0,7%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,2%, mentre il Dow Jones cede lo 0,3%.

Focus sull’agenda macro odierna: a ottobre l’indice ISM manifatturiero degli Stati Uniti ha registrato 48,7 punti, al di sotto del consensus (49,4 punti) e dei 49,1 della rilevazione di settembre.

Sempre in America, secondo la lettura finale di S&P Global, l’indice Pmi Manifatturiero si è attestato a ottobre a 52,5 punti, al di sopra rispetto ai 52,2 del consensus e al preliminare. Il dato finale di settembre era pari a 52 punti.

Nel Vecchio Continente, il Pmi manifatturiero finale dell’Eurozona di ottobre ha evidenziato 50,0 punti, in linea al preliminare e alle attese.

Nello stesso mese, l’omologo dato italiano è salito, oltre le attese (49,3 punti), a 49,9 punti dai 49 punti di settembre.

Resta l’attenzione, inoltre, sui prossimi dati in uscita questa settimana al fine di avere ulteriori segnali sull’economia statunitense e sulle prossime mosse della Fed dopo che Powell ha recentemente smorzato la fiducia su un taglio ai tassi a dicembre.

Occhi anche sui discorsi di una serie di relatori della banca centrale americana, a partire dall’intervento odierno della governatrice Lisa Cook.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,153 e il cambio dollaro/yen sale a 154,1. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,65%) a 65,2 dollari e il Wti (+0,7%) a 61,4 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala a 74 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,40%.

Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta A2A (+7,2%), seguita da Leonardo (+2,4%), Italgas (+2,3%), Tenaris (+2,1%). Termina in coda Campari (-2,4%) dopo che la Guardia di Finanza ha sequestrato azioni per 1,29 miliardi detenute dalla holding Lagfin. Precedono TIM (-2,3%), Ferrari (-2,0%), Amplifon (-1,8%).