Le borse europee proseguono negative a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,3% a 42.673 punti, male come il Dax di Francoforte (-1,5%), l’Ibex35 di Madrid (-1,4%), il CAC 40 di Parigi (-1,4%) e il Ftse 100 di Londra (-1%).
Il sentiment resta appesantito dai dubbi sul futuro percorso di politica monetaria della Fed in scia ai diversi pareri espressi da alcuni funzionari della banca centrale statunitense.
Tra questi, il presidente dell’istituto di Chicago, Austan Goolsbee, che si è dichiarato più preoccupato per l’inflazione che per il mercato del lavoro. La sua omologa di San Francisco, Mary Daly, ha affermato che i policy maker dovrebbero “mantenere una mentalità aperta” sulla possibilità di un taglio a dicembre.
Il tutto in un contesto già condizionato dai rapporti tra USA e Cina con Trump che, nel sottolineare la persistenza dei controlli sulle esportazioni tecnologiche anche dopo i recenti colloqui con Xi Jinping, ha affermato che i chip Blackwell più avanzati di Nvidia “rimarranno negli Stati Uniti” e non saranno venduti a Pechino.
Dall’agenda macro, il PMI manifatturiero giapponese finale di ottobre si è attestato a 48,2 punti, leggermente inferiore ai 48,3 punti del preliminare e del consensus.
Attesi, nel pomeriggio, dagli USA, la bilancia commerciale e gli ordini di fabbrica.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,150 mentre il cambio dollaro/yen si mantiene a 153,5. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-1,4%) a 64,0 dollari e il Wti (-1,6%) a 60,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 76 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,40%.
Tornando a Piazza Affari, resistono sul Ftse Mib solo Campari che prosegue il rimbalzo in vetta a +1,5% dopo le rassicurazioni della holding Lagfin, e Lottomatica (+0,8%) in scia ai conti, mentre le vendite colpiscono in particolare Buzzi (-3,8%), Prysmian (-2,6%), Stm e Banca Mediolanum (entrambe -2,4%).
























