Avvio sottotono per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 43.117 punti, negativo come l’Ibex35 di Madrid (-0,6%), il Dax di Francoforte (-0,5%), il CAC 40 di Parigi (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Persistono le preoccupazioni che le valutazioni abbiano raggiunto livelli eccessivi e che si corra il rischio di una bolla tecnologica, preoccupazioni alimentate anche dalle affermazioni di alcuni dirigenti di Wall Street che stimano un calo del mercato azionario di oltre il 10% nei prossimi 12-24 mesi.
Tutto ciò in un contesto già condizionato dalle incertezze sulle prossime mosse della Fed dopo i pareri contrastanti espressi recentemente da alcuni funzionari della banca centrale.
Resta l’attenzione anche sul fronte commerciale con la Cina che estenderà per un anno la sospensione dei dazi aggiuntivi del 24% sui beni statunitensi a partire dal 10 novembre, lasciando in vigore quelli del 10%.
Dall’agenda macro, attesi, tra gli altri, una serie di PMI servizi e composito, le vendite al dettaglio italiane, e i prezzi alla produzione dell’Eurozona.
A settembre, la produzione industriale francese è aumentata dello 0,8% su base mensile, rispetto al +0,1% delle attese e al -0,9% di agosto (rivisto da -0,7%).
Nello stesso mese, gli ordini di fabbrica della Germania sono saliti dell’1,1% su base mensile, a fronte del +1,1% delle attese e dopo il -0,4% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,149 mentre il cambio dollaro/yen scende a 153,6. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 64,4 dollari e il Wti (-0,1%) a 60,5 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 75 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,39%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Fineco (+1,2%) in scia ai conti, A2A (+0,4%) ed Hera (+0,2%); in fondo, tonfo di Nexi (-8,9%) dopo i risultati, preceduta da Diasorin e Telecom (entrambe -1,9%).

























