Le borse europee proseguono deboli a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano incerti.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 43.148 punti, sotto la parità come l’Ibex35 di Madrid (-0,6%), il Dax di Francoforte (-0,6%), il CAC 40 di Parigi (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Focus sull’agenda macro: nell’Eurozona, a settembre, i prezzi alla produzione sono calati dello 0,1% su base mensile, rispetto alla variazione nulla delle attese e al -0,4% del mese precedente. Su base annua, hanno evidenziato un decremento dello 0,2%, in linea al consensus, dopo il -0,6% del mese precedente.
Nella stessa area, a ottobre, il PMI Servizi finale si è attestato a 53 punti, sopra le attese e il preliminare (entrambi a 52,6 punti). Il composito ha riportato 52,5 punti, al di sopra dei 52,2 del preliminare e delle attese.
A settembre, le vendite al dettaglio italiane hanno rallentato, contro le attese (+0,2%), a -0,5% su base mensile rispetto a -0,2% di agosto (rivisto da -0,1%). Su base annua, sono aumentate dello 0,5% dopo il +0,6% del mese precedente (rivisto da +0,5%).
Sempre nel nostro Paese, a ottobre, il PMI Servizi si è attestato a 54 punti, superiore rispetto ai 53 punti delle attese e ai 52,5 del mese precedente. Il Composito è salito a 53,1 punti dai 51,7 di settembre.
Sullo sfondo, persistono intanto le preoccupazioni che le valutazioni abbiano raggiunto livelli eccessivi e che si corra il rischio di una bolla tecnologica, preoccupazioni alimentate anche dalle affermazioni di alcuni dirigenti di Wall Street che stimano un calo del mercato azionario di oltre il 10% nei prossimi 12-24 mesi.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,148 mentre il cambio dollaro/yen sale a 153,7. Tra le materie prime, il petrolio accelera con il Brent (+0,7%) a 64,9 dollari e il Wti (+0,8%) a 61,0 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 75 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,41%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta Fineco (+1,8%) in scia ai conti, seguita da Moncler (+1,4%), Amplifon e Stellantis (entrambe +1,1%); resta pesante Nexi (-6,2%) dopo i risultati, preceduta da Lottomatica (-3,4%) e Leonardo (-2,3%), quest’ultima nel giorno del Cda sui conti e dopo l’annuncio del primo contratto di fornitura all’Esercito Italiano ottenuto dalla joint venture con Rheinmetall.

























