Le borse europee chiudono perlopiù negative, con Wall Street in ribasso dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,85% a 43.069 punti, in calo come il CAC 40 di Parigi (-1,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%), il Dax di Francoforte (-1,4%), mentre chiude sostanzialmente invariato l’Ibex 35 di Madrid (+0,05%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,9%, lo S&P 500 l’1,1%, il Dow Jones l’1,0%.
Dopo giorni di segnali contrastanti provenienti da alcuni funzionari della Federal Reserve e di pochi dati macroeconomici a causa del più lungo shutdown governativo nella storia degli Stati Uniti, gli investitori seguiranno attentamente una serie di interventi odierni per avere indizi sulle politica monetaria.
Sullo sfondo, persistono, pur allentandosi, i timori che le valutazioni dei titoli legati all’intelligenza artificiale abbiano raggiunto livelli eccessivi e che si corra il rischio di una bolla tecnologica.
Dall’agenda macro, a settembre, le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono calate dello 0,1% su base mensile, come agosto (rivisto da +0,1%) e a fronte di un +0,2% stimato. Su base annua, sono cresciute, come previsto, dell’1,0%, ma rallentando rispetto al +1,6% del mese precedente (rivisto da +1%).
A settembre, si è registrato un incremento della produzione industriale tedesca dell’1,3% su base mensile, a fronte del +3% atteso e del -3,7% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,154, mentre il cambio dollaro/yen scende a 153,1. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-0,7%) a 63,1 dollari e il Wti (-0,9%) a 59,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 76 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,41%.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta Azimut (+5,0%), seguita da Banca Mediolanum (+2,3%), Inwit (+1,2%), A2a (+0,55%). Crolla in fondo Diasorin (-18,8%) all’indomani dei conti e della revisione della guidance; precedono a distanza Lottomatica (-6,1%), Campari (-5,4%), Buzzi (-3,6%).

























