Tornano le vendite sulle principali borse asiatiche in scia alla chiusura negativa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,3 e lo 0,4%, sottotono come Hong Kong (-1,1%) e il Giappone con il Nikkei a -1,2% e il Topix a -0,4%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -1,9%, l’S&P500 a -1,1% e il Dow Jones a -0,8%.
Resta l’attenzione sul fronte commerciale con l’impatto dei dazi imposti da Trump.
Al riguardo, le esportazioni cinesi sono diminuite per la prima volta in otto mesi, con un calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Le spedizioni verso tutti i paesi, tranne gli Stati Uniti, sono aumentate del 3,1%, un valore non sufficiente a compensare il calo di oltre il 25% verso l’America.
Dati che infliggono pertanto un duro colpo all’economia del Paese asiatico, già in rallentamento a causa della debolezza della spesa dei consumatori e degli investimenti interni.
Allo stesso tempo, occhi ancora sul settore tech, con gli investitori che restano intenti a monitorare i rischi di valutazioni eccessive e di una bolla dei titoli legati all’intelligenza artificiale.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,153 mentre il cambio dollaro/yen sale a 153,4. Tra le materie prime, petrolio positivo con il Brent (+1,1%) a 64,1 dollari e il Wti (+1,1%) a 60,1 dollari al barile.

























