Le borse europee accelerano a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano positivi.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,9% a 43.746 punti, in denaro come il Dax di Francoforte (+1,8%), l’Ibex35 di Madrid (+1,4%), il CAC 40 di Parigi (+1,4%) e il Ftse 100 di Londra (+1%).
Aumenta la propensione al rischio alimentata dalla notizia che il Senato statunitense ha votato con 60 sì e 40 no un primo passaggio procedurale che potrebbe portare alla fine dello shutdown.
Lo sblocco delle attività governative consentirebbe il rilascio di dati chiave, come occupazione e inflazione, contribuendo a chiarire il percorso della Fed sui tassi di interesse.
Resta tuttavia l’incertezza sulle tempistiche in quanto il Senato non ha ancora fissato la data per il votazione finale e la misura dovrà essere approvata anche dalla Camera prima di arrivare a Trump per la firma.
Dall’agenda macro, a settembre, il Leading Index giapponese preliminare si è attestato a 108 punti, al di sopra dei 107,9 punti delle attese e in aumento rispetto ai 107 punti di agosto.
I prezzi al consumo cinesi sono aumentati a ottobre dello 0,2% su base annua, rispetto alla variazione nulla delle attese e al -0,3% di settembre. Nello stesso periodo, i prezzi alla produzione sono calati del 2,1% anno su anno dopo il -2,3% previsto e del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,156 e il cambio dollaro/yen a 154,1. Tra le materie prime, il petrolio riduce i guadagni con il Brent (+0,3%) a 63,8 dollari e il Wti (+0,4%) a 60,0 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala a 75 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,42%.
Tornando a Piazza Affari, resta in vetta MPS (+4,5%), seguita da Lottomatica (+4,4%) che quest’anno punta ad acquistare azioni proprie fino a 300 milioni di euro, e Banco BPM (+4%); in fondo, perdite minime per Terna, Snam e Inwit (tutte a -0,1%).

























