Le borse europee chiudono positive, con Wall Street mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,8% a 44.793 punti, in rialzo come il Dax di Francoforte (+1,2%), l’Ibex35 di Madrid (+1,3%), il CAC 40 di Parigi (+1,0%); più cauto il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,7%, mentre lo S&P 500 e il Nasdaq cedono lo 0,1% e lo 0,6%.
I mercati restano fiduciosi in attesa che la Camera statunitense approvi oggi un pacchetto di spesa che garantirebbe al più presto una ripresa delle attività governative, ponendo fine allo shutdown record durato oltre 40 giorni. Il provvedimento dovrà essere poi firmato dal presidente Trump per entrare in vigore.
Inoltre, la ripresa della pubblicazione a pieno ritmo dei dati macroeconomici a seguito dello sblocco delle attività governative dovrebbe favorire una maggiore chiarezza sulle prossime mosse della Fed.
Dall’agenda macro, a settembre, la produzione industriale italiana ha accelerato, più delle attese (+1,5%), a +2,8% su base mensile dal -2,7% di agosto (rivisto da -2,4%). La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, è stata del +1,5%, a fronte del -3% del mese precedente (rivisto da -2,7%) e del -0,5% atteso.
In Germania, sulla base dei dati finali di ottobre sull’inflazione, tutti in linea ai preliminari e alle attese, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% su base mensile e del 2,3% anno su anno. Il tasso di inflazione armonizzato agli standard Ue è anch’esso aumentato dello 0,3% m/m e del 2,3% a/a.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,159, il cambio dollaro/yen a 154,7. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-3,8%) a 62,7 dollari e il Wti (-4,1%) a 58,5 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 73 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,37%.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta Mediobanca (+3,0%), seguita da Recordati (+2,4%), Lottomatica (+2,4%), MPS (+2,3%); termina in fondo A2A (-9,3%) dopo i conti e l’aggiornamento del Piano, preceduta da Inwit (-3,8%), Amplifon (-1,2%), Italgas (-1,2%).

























