Partenza positiva per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 45.028 punti, bene come il CAC 40 di Parigi (+0,6%), l’Ibex35 di Madrid (+0,2%) e il Dax di Francoforte (+0,1%); più arretrato il Ftse 100 di Londra (-0,3%).
Gli investitori apprendono con ottimismo la notizia che Trump ha firmato il provvedimento approvato dal Congresso che pone fine allo shutdown più duraturo della storia statunitense. Provvedimento che, dopo il via libera del Senato, ha ottenuto ieri anche l’ok della Camera e finanzia il governo fino al 30 gennaio.
Gli uffici federali riprenderanno pertanto le proprie attività anche se potrebbero volerci ancora giorni, o addirittura settimane, prima che la burocrazia torni a viaggiare a pieno ritmo.
Nel frattempo, la mancata diffusione di dati chiave ha alimentato l’incertezza sulla politica monetaria. “È improbabile che i report sull’indice dei prezzi al consumo e sull’occupazione di ottobre verranno pubblicati a causa della chiusura delle attività governative”, ha affermato mercoledì la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
Dall’agenda macro, a settembre, la produzione industriale nel Regno Unito è scesa del 2,0% su base mensile, rispetto al -0,2% delle attese e al +0,3% di agosto. Su base annua, il dato è sceso dell’1,5%, a fronte del -1,2% stimato e del -0,5% del mese precedente.
Nella stessa area, il PIL preliminare nel terzo trimestre del 2025 ha evidenziato una variazione del +0,1% su base trimestrale, al di sotto delle attese degli analisti (+0,2%) e in rallentamento rispetto al +0,3% del 2Q25. A livello tendenziale il dato mostra un incremento dell’1,3%, al di sotto del +1,4% delle attese e del secondo trimestre.
Attesa stamane la produzione industriale dell’Eurozona di settembre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,161 e il cambio dollaro/yen scende a 154,7. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 62,7 dollari e il Wti (-0,1%) a 58,4 dollari al barile, con l’OPEC che ha dichiarato che l’offerta di greggio ha superato la domanda prima del previsto.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 73 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,39%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Fineco, Hera e MPS (tutte a +1,4%); crolla Azimut (-8%) dopo che la Banca d’Italia ha chiesto alla stessa un piano per rimediare a “rilevanti carenze di governance e organizzative”; limitano le perdite Leonardo (-0,3%), Ferrari e Poste Italiane (entrambe -0,2%), quest’ultima dopo i conti.
























