Mercati – Europa prosegue in rosso a metà seduta, Piazza Affari peggiora a -1,2%

Le borse europee proseguono in rosso a metà seduta con i futures di Wall Street deboli.

A Milano, il Ftse Mib cede l’1,2% a 44.212 punti, negativo come l’Ibex35 di Madrid (-1,4%), il Ftse 100 di Londra (-1,4%), il Dax di Francoforte (-0,9%) e il CAC 40 di Parigi (-0,9%).

Gli operatori hanno ridotto al di sotto del 50% le probabilità di un taglio ai tassi statunitensi a dicembre, dopo che una serie di funzionari della Fed hanno espresso scetticismo sulla necessità di una terza mossa consecutiva, citando la resilienza dell’economia e la persistente incertezza sull’inflazione dopo lo shutdown statunitense.

Resta da capire quale sia l’orientamento della maggior parte dei policymaker, con molti ancora preoccupati per i segnali di debolezza del mercato del lavoro.

Il tutto in un clima già appesantito dai rinnovati timori che i titoli tecnologici abbiano raggiunto valutazioni eccessive.

Dall’agenda macro, la seconda stima preliminare per il Pil dell’Eurozona del terzo trimestre 2025 indica un aumento dello 0,2% su base trimestrale, in linea al consensus e alla prima lettura. Su base annua, la crescita è stata dell’1,4%, a fronte del +1,3% sia delle attese e sia del dato precedente.

A settembre la bilancia commerciale italiana ha evidenziato un surplus di 2,852 miliardi, in aumento dagli 1,875 miliardi di agosto (rivisto da 2,05 miliardi). Gli analisti si attendevano 3,18 miliardi.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,161 e il cambio dollaro/yen sale a 154,7. Tra le materie prime, il petrolio accelera in rialzo con il Brent (+2,4%) a 64,5 dollari e il Wti (+2,7%) a 60,3 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 76 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,47%.

Tornando a Piazza Affari, prosegue il rimbalzo di Azimut (+2,3%) dopo il crollo di ieri mentre esprime forte fiducia nel progetto TNB e annuncia l’avvio immediato del programma di riacquisto di azioni proprie. Seguono Terna (+1,2%) e Mediobanca (+0,8%). Scivola in coda Leonardo (-3,8%), preceduta da Popolare di Sondrio e Banco BPM (entrambe -3,1%).